Il luppolo è un pianta nota per la produzione della birra. Ma è anche utile contro stress, mal di testa e gastrite. Ci sono però altri benefici. Gli scienziati, infatti, affermano che il luppolo potrebbe fare molto di più che continuare a desiderare un’altra pinta. Alcuni test hanno rilevato che i composti nella pianta sono in grado di uccidere le cellule di cancro del fegato. Così come le cellule del cancro del colon. Si è scoperto di queste proprietà anticancro potenziali circa 20 anni fa, studiando l’antiossidante xantumolo. Ma ora i ricercatori hanno trovato altri due derivati dello xantumolo, chiamati DXN e TXN, che potrebbero essere addirittura più efficaci.
Luppolo, lo studio americano
Lo studio è stato effettuato dall’Oregon State University. Il professor Adrian Gombart, il ricercatore principale, ha dichiarato: “Lo xantumolo ha dimostrato di inibire la proliferazione di una varietà di linee cellulari tumorali. In questa ricerca abbiamo dimostrato la capacità di XN di arrestare la crescita cellulare. E uccidere due linee cellulari di cancro al fegato e due linee cellulari di cancro del colon. XN è una fonte di fitoestrogeni, una sostanza chimica presente in piante che sono simili agli estrogeni dell’ormone sessuale femminile. I fitoestrogeni sono utili per combattere i tumori ormonali, come il cancro al seno e il cancro alle ovaie. Ma è stato rilevato che la sostanza chimica influenza anche la fertilità e l’equilibrio ormonale.
La tesi del professor Gombar sostiene che i derivati di XN potrebbero inibire le cellule tumorali con maggiore efficacia. In tutti i test DXN e TXN hanno inibito la crescita cellulare e causato la morte cellulare, meglio di XN. Il cancro del colon-retto è la terza causa più comune di morte correlata al cancro nel mondo e il tumore del fegato è al sesto posto, secondo il World Cancer Research Fund. “Per entrambi questi tumori, la scoperta di nuovi composti per la prevenzione e il trattamento è fondamentale”, ha affermato il professor Gombart. Inoltre gli studi hanno dimostrato che DXN e TXN risolvono i problemi cognitivi connessi alla sindrome metabolica, riducendo deficit di memoria e apprendimento legati a essa. I due composti derivati dallo xantumolo potrebbero dunque divenire la base di nuovi farmaci contro la resistenza all’insulina, con un impatto potenziale anche sul diabete.