Mai come in questi ultimi anni la canapa ha conquistato tutti. La normativa che ne ha promosso la filiera agroindustriale, così come la diffusione della nuova “cannabis light” a basso contenuto di principio psicotropo hanno dato il via ad una vera e propria scoperta, e riscoperta, di questa pianta dalle mille virtù. I suoi molteplici utilizzi sono noti da sempre. Non a caso il nostro Paese, fino agli anni ’40, era una potenza mondiale della produzione e lavorazione della canapa. Era seconda soltanto all’Unione Sovietica con quasi 100 mila ettari di coltivazioni. Con la materia prima che se ne ricavava si ottenevano tantissimi prodotti diversi. Da lenzuola a sacchi, fino a cordami ed abiti. Oggi questa pianta dalle numerose proprietà torna ad incantare i consumatori. E non soltanto con la “cannabis light” che solo lo scorso anno ha generato un giro di affari di 40 milioni di euro.
Canapa mania: una pianta, mille usi
La “cannabis light” è sicuramente la più grande promessa del settore. Ma la canapa è una materia prima davvero ricchissima di risorse. Dal settore industriale a quello terapeutico ed alimentare, i suoi utilizzi sono davvero sorprendenti. Ci si può concedere una tisana con semi e fiori dalle proprietà benefiche. O persino sgranocchiare un biscotto. Ci si può preparare un piatto di pasta di canapa. O curare le infiammazioni con oli speciali. Non mancano, inoltre, trovate super innovative che spaziano dalla ricotta, sino agli eco-mattoni isolanti e alle bioplastiche. Anche gli animali domestici potranno trarre benefici da questa pianta grazie agli oli di cocco con estratti di canapa per il trattamento delle dermatiti e persino dell’epilessia
Non è un caso, dunque, che sia sempre più frequente imbattersi in nuovi grow shop. Nell’ultimo anno ne sono stati aperti oltre 2.000. Se un tempo i principali produttori di canapa erano Marche ed Abruzzo, oggi la maggior parte della produzione (circa l’80%) si concentra nelle province di Mantova, Cremona e Brescia a tradizionale vocazione agricola.