Se nell’eterno conflitto tra napoletana e romana vi collocate tra gli indecisi, potrebbe essere nata la pizza che fa per voi. Semplicemente, quella del territorio. È l’idea di Eataly, che ha creato la nuova Pizza Eataly di filiera in collaborazione con Slow Food. La sfida è portare la pizza ad un alto livello di standard qualitativo in tutte le sue pizzerie italiane. Puntando su filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità.
Piatti iconici italiani elevati a standard altissimi, con prodotti locali che però hanno successo globale. E trattare la distribuzione alimentare responsabilmente. Con questi obbiettivi Eataly prosegue nel suo percorso, allargando il proprio raggio d’azione a sua maestà la pizza. Un progetto ambizioso, che attribuisce nuova identità al piatto iconico. A guidare la definizione della ricetta della Pizza Eataly è stato Francesco Pompilio, pizzaiolo Corporate di Eataly. Pompilio si è dedicato allo studio dell’impasto e delle guarnizioni con il supporto dell’executive chef Enrico Panero. Del produttore delle farine Fulvio Marino. E dell’esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.
Pizza Eataly con le eccellenze italiane
In omaggio ai presidi e alle eccellenze regionali, sono nate le Pizze del Territorio, che verranno introdotte in tutte le pizzerie Eataly presenti nelle città italiane. I cui condimenti provengono da produttori locali, naturalmente. A Milano arriva la Bianca con fiordilatte ‘Miracolo a Milano’, Pannerone di Lodi ‘Carena’ (Presidio Slow Food), pancetta steccata ‘Bertoletti’, olio evo del Garda DOP ‘Avanzi’. A Torino e Pinerolo la Bianca con fiordilatte ‘Montoso’, Montebore ‘Vallenostra’ (Presidio Slow Food), patata piemontese, olio evo ‘Roi’. A Genova la Bianca con fiordilatte ‘Malù’, toma di pecora brigasca ‘Il Castagno (Presidio Slow Food), acciughe dei pescatori di Camogli, basilico genovese, olio evo di monocultivar taggiasca ‘Roi’.
Per Trieste c’è la Focaccia con prosciutto San Daniele ‘Dok dall’Ava’ e Montasio fresco ‘Ca Form’. Firenze avrà la Focaccia con Mortadella di Prato ‘Marini’ (Presidio Slow Food), pecorino toscano DOP ‘Il Fiorino’ e cavolo nero toscano. Piacenza la Bianca con fiordilatte ‘Cascina Bosco Gerolo’, caciotta tenera ‘Valsamoggia’, Mariola ‘Salini’ (Presidio Slow Food), olio evo DOP Brisighella ‘Terra di Brisighella’. Forlì una Bianca con raviggiolo dell’appennino tosco-romagnolo ‘Boschetto Vecchio’, salsiccia di mora romagnola ‘Zivieri’, patata emiliana, olio evo DOP Brisighella ‘Terra di Brisighella’. Roma è rappresentata dalla Bianca con pecorino caciofiore ‘Gennargentu’, mozzarella di latte di bufala del caseificio di Eataly Roma, Susianella di Viterbo ‘Coccia Sesto’ (Presidio Slow Food), olio evo Sabina DOP ‘La Mola’. Infine, Bari avrà la sua Bianca con fiordilatte ‘Fratelli Tarantino’, burrata ‘Fratelli Tarantino’, capocollo di Martina Franca ‘Santoro’, asparago pugliese, olio evo ‘De Carlo’.