Era il luglio del 1931 quando un articolo pubblicato sulla rivista «Vogue» conferiva a Giovanni Boldini il titolo di “Pittore dell’eleganza”. L’articolo, usciva in occasione della prima retrospettiva sull’artista allestita a Parigi. A pochi mesi dalla scomparsa di Giovanni Boldini iniziava il mito di un pittore. Un artista che con i suoi ritratti aveva dato vita a un canone di bellezza moderno e dirompente. Lo stesso canone che avrebbe poi ispirato generazioni di stilisti, da Christian Dior a Giorgio Armani, da Alexander McQueen a John Galliano. La mostra Boldini e la Moda fino al 2 giugno a Palazzo dei Diamanti vuole mettere in evidenza come Giovanni Boldini fu l’interprete della moda del tempo fino a giungere a influenzarne le scelte.
Il contributo di Boldini alla moda
Il magnetismo dei ritratti di Boldini deve molto al rapporto che il pittore ebbe con la nascente industria della moda. Nei suoi ritratti, infatti, i modelli apparivano mondani, sicuri di sé e del proprio potere di seduzione. Affermatosi infatti, nella Parigi tra Otto e Novecento, crocevia di ogni tendenza del gusto e della modernità, Boldini immortalava la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque. Il suo talentuoso pennello consegnava alla posterità le immagini dei protagonisti di un’epoca. Da Robert de Montesquiou a Cléo de Mérode alla marchesa Casati Giovanni Boldini faceva di loro delle vere e proprie icone glamour.
Giovanni Boldini. Pittore dell’eleganza: la mostra
La mostra racconta dunque la storia dell’ affascinante legame di Boldini con la moda dell’epoca. Il suggestivo percorso espositivo è composto da oltre cento opere tra dipinti, disegni e incisioni. In mostra si possono incontrare anche le opere di colleghi pittori come Degas, Manet, Sargent, Whistler, Seurat, Blanche ed Helleu. La rassegna vuole dare conto di come l’abito divenne un attributo essenziale della ritrattistica del pittore. Grazie ad una pittura che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali, Boldini dà vita a una personale declinazione del ritratto di società. Con la complicità delle creazioni dei grandi couturier Worth, Doucet, Poiret e le Sorelle Callot il ritratto diventa una sorta di canone un modello di stile. Una vera e propria tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.
Un atmosfera mondana
Le sezioni tematiche del percorso sono patrocinate da letterati che hanno contribuito a fare della moda un elemento fondante delle poetiche della modernità. Da Charles Baudelaire a Oscar Wilde, da Marcel Proust a Gabriele D’Annunzio, la rassegna svela i suggestivi intrecci tra arte, moda e letteratura tipica di fin de siècle. Il percorso grazie a meravigliosi abiti d’epoca, libri e oggetti preziosi evoca una cornice di mondanità, charme e raffinatezza. La stessa che fece da sfondo alla lunga carriera di Boldini. Ci si immerge così nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese e in tutto il suo elegante edonismo.