Apprendono al volo il funzionamento di qualunque app e piattaforma interattiva, per loro i dispositivi elettronici non hanno segreti. Non si tratta di tecnici informatici, ma di bambini, più precisamente della cosiddetta Generazione Alpha, costituita dai nati dopo il 2010. Sin dalla più tenera età, la tecnologia gioca un ruolo di assoluto rilievo nella vita dei nativi digitali. Ma che cosa ne pensano i genitori che ogni giorno vedono i propri figli maneggiare gadget elettronici di ogni tipo?
Generazione Alpha, la parola ai genitori
La risposta arriva da Hotwire, agenzia di comunicazione globale. Insieme a OnePoll ha condotto in otto Paesi – tra cui l’Italia – una ricerca sul tema. Il report costituisce il secondo capitolo dello studio globale “Understanding Generation Alpha”, che esplora l’impatto della rivoluzione digitale sui bambini di oggi.
Dall’indagine emerge come nelle mamme e nei papà italiani convivano due sentimenti ben distinti. La preoccupazione per l’eccessiva esposizione dei propri figli agli schermi, ma anche la consapevolezza che le nuove tecnologie siano vitali per lo sviluppo professionale.
Generazione Alpha, i professionisti di domani
Quasi un terzo dei genitori italiani (30,8%) afferma che i propri figli preferiscano gadget tecnologici ad animali e giocattoli. Oltre che a qualsiasi altra attività, comprese le vacanze. Si tratta di una percezione ampiamente diffusa in tutti i Paesi in cui è stata condotta la ricerca, ma che proprio in Italia risulta particolarmente forte.
Nelle diverse parti del mondo circa il 70% degli intervistati teme che i propri figli trascorrano troppo tempo davanti allo schermo. Guardando alla statistica italiana, il dato subisce un’importante impennata (76,7%). In seconda battuta, i genitori del Belpaese si dichiarano preoccupati anche per il tempo sottratto all’esercizio fisico e all’attività sportiva (48%). Un altro fattore che allarma oltre un terzo degli italiani (36%) è la possibilità che, isolandosi nel loro mondo digitale, i propri figli perdano importanti capacità sociali e relazionali.
C’è però un’altra faccia della stessa medaglia. I timori si accompagnano alla fiducia che il tempo trascorso davanti ai display ponga le basi per solide opportunità di carriera. Il 76,2% è certo che la tecnologia sarà utile per porre le basi e definire il loro profilo professionale.
Il sorpasso digitale tra l’ottavo e il decimo anno di età
Il timore di tutti i genitori è di non tenere il passo dei propri figli in termini di know-how tecnologico. Sono certi che, una volta raggiunti gli otto anni, le abilità digitali dei bambini siano ufficialmente superiori rispetto alle loro. In Italia l’età media si alza. È la fascia degli over 10 che segna il sorpasso tecnologico dei bambini sugli adulti.
Per cercare di stare al passo, i genitori tendono ad iscriversi ai social network. E a scaricare applicazioni che li aiutino a comprendere meglio il loro mondo. L’Italia è il Paese in cui questa tendenza si rivela decisamente più forte rispetto alla media internazionale. Il 40% dei genitori ha ammesso di essersi iscritto a Facebook perché i propri figli ne avevano parlato (solo 22% la media internazionale). Poi WhatsApp (38%) – solo quarto nella classifica internazionale – Instagram (31%) e YouTube (28%).