Solo mele, oppure solo carote, un magari solo riso bianco. Il regime dietetico battezzato con il nome di monodieta prevede l’ingestione di un solo tipo di alimento durante una giornata o due. In questo modo, sostengono i suoi fautori, si facilita la digestione e si affatica meno l’intestino. Così facendo ci si disintossica più velocemente e, forse, si perde qualche chilo. Ma per quanto la si può praticare? E soprattutto, è davvero benefica?
Monodieta, benefici e problematiche
La monodieta si basa sull’assunzione di alimenti leggeri e dietetici. Il regime mono alimento si basa principalmente su frutta e verdura, possibilmente cruda, e cereali integrali senza alcun tipo di condimento o extra ingredienti. Effettivamente, nutrendosi, per esempio, di sola uva per uno o due giorni, o di soli pomodori, si ingeriscono grandi quantità di acqua, fibre, vitamine, minerali. Si fa una vera e propria scorpacciata di benessere. Inoltre si stimola la diuresi, i processi intestinali, insomma è un vero trattamento detox.
È tuttavia fondamentale che questa dieta venga praticata solo un giorno alla settimana, o un paio di giorni una tantum. Non deve assolutamente essere un regime da seguire su lungo termine. La varietà degli alimenti è fondamentale per il benessere. E se scelti con cura permettono comunque il dimagrimento e la depurazione dell’organismo. Come afferma la dietologa Nathalie Négro, interpellata sul tema, il corpo per funzionare ha bisogno di diversificare gli alimenti. Certo un pasto, due o tre a base esclusivamente di finocchi, per esempio, donerà inizialmente una piacevole sensazione di leggerezza e benessere. Ma se protratta per più giorni la mancanza di proteine, carboidrati, grassi, si farà sentire. Sia sull’umore che sul benessere fisico (causando suscettibilità, mal di testa, stanchezza, leggera nausea).
In conclusione, se lo scopo è disintossicarsi per un giorno o due la monodieta può essere una buona strada. Mentre se l’obbiettivo è il dimagrimento, quindi il lungo termine, assolutamente no. Si tratta di un regime troppo estremo. Anche la rotazione dei cibi non può funzionare (un giorno solo arance, il giorno dopo solo cereali, il terzo solo pesce, per intenderci) perché innanzitutto per arrivare ad avere l’intera copertura degli alimenti dovrebbe trascorrere come minimo una settimana. E poi perché molte sostanze benefiche si possono assimilare solo grazie alle combinazioni dei cibi.