Altro che virus, l’innamoramento è una potente medicina. Gli scienziati americani, infatti, sostengono che l’amore è molto più di un virus. Le donne lo percepiscono come una cascata di emozioni e reazioni fisiologiche non facilmente controllabili, né misurate. Che fanno addirittura bene alla salute. Provocando battiti accelerati del cuore e innalzamento delle difese immunitarie. Almeno per quanto riguarda le donne. Lo ha dichiarato l’Università Tulane di New Orleans e Los Angeles dopo una recente ricerca.
Lo studio ha puntato a monitorare nell’arco di due anni circa quarantasette donne. Sono stati presi in considerazione comportamenti e reazioni di ciascuna di esse nella fase dell’innamoramento, nella relazionalità di coppia. Ma anche nei momenti di abbandono e di solitudine. Proprio grazie a questo accurato esame è stato evidenziato, durante la fase dell’innamoramento, un notevole cambiamento delle fluttuazioni immunitarie. E gli scienziati americani che ne hanno condotto lo studio hanno giudicato l’amore un’esperienza molto incisiva nell’esistenza di ogni donna. Quasi come una medicina.
Una medicina che innalza addirittura le difese immunitarie. Lo stesso discorso varrà per gli uomini?
Infatti sia il benessere fisico sia quello psicologico della donna risultano fortemente condizionati dall’amore. All’innamoramento infatti, come gli analisti sostengono, ha fatto seguito nelle donne una maggiore vitalità e una più marcata energia. E, in aggiunta, le stesse cellule marker della difesa immunitaria garantivano una produttività ed un’efficienza migliore. Al contrario i periodi di solitudine e di abbandono apportavano loro solo malattia.
Questa importante esperienza esistenziale, stando ai risultati della ricerca americana sull’innamoramento delle donne, risulta di gran lunga diversa rispetto a quella vissuta dagli uomini. I cambiamenti fisiologici e psicologici effettuano una maggiore incisività nelle donne anziché negli uomini. Sembra quasi che il corpo femminile si predisponga, già nella fase dell’innamoramento, ad accogliere l’esperienza della gravidanza.
Psychoneuroendocrinology è la nota rivista che presenta la pubblicazione dettagliata che gli studiosi americani hanno fatto su tale ricerca. A conclusione il direttore dell’indagine, il Dott. Damian Murray della Tulane University ha dichiarato con chiarezza che tale indagine in seguito potrebbe essere estesa anche al mondo maschile. Sicuramente i risultati a cui si perverrà si differenzieranno. D’altronde l’organismo maschile risponde diversamente all’amore. L’uomo, infatti, non richiede preparazione alcuna, né fisiologica, né psicologica, per eventuali gravidanze.
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