Anche voi a dieta per gli eccessi delle feste? Se siete ancora in fase di strettezze alimentari, ricordatevi che uno dei problemi principali è proprio l’alcol. Quindi non rifugiatevi in una sbronza se i chili non scendono, perché la disperazione potrebbe soltanto aumentare. A meno che i cocktail non siano “dietetici”. O, per lo meno, molto più light della loro versione originale. Perché, ironia delle precedenti righe a parte, le alternative ci sono. Davvero. Come quelle “keto”, proprie della dieta chetogenica, basata sulla riduzione dei carboidrati e degli zuccheri, che spinge l’organismo a produrre chetoni.
Sei famosi cocktail reinterpretati in chiave keto
Il problema del Margarita è che contiene sciroppo, zucchero e sale: Amy Shapiro, dietista e fondatrice di RealNutritionNYC, consiglia la stevia liquida e sale marino per il bordo. Senza zucchero aggiunto. E il Moscow Mule? La ricetta originale prevede birra allo zenzero, lime e vodka. Per una versione più sana, via la birra allo zenzero, bensì zenzero grattugiato e stevia.
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Per rifare in chiave keto il Mojito, invece, non fate a meno dello zucchero, che è un elemento chiave. Shapiro consiglia però, anche in questo caso, di sostituirlo con la stevia. Il Whisky Sour, invece, meglio se con ingredienti meno lavorati. Evitate la ciliegia al maraschino, come da tradizione, e sceglietene una fresca. Ovviamente con lime, stevia al posto dello sciroppo semplice, e whisky.
Il tradizionale Old Fashioned prevede l’Angostura, brandy o whisky, una scorza di scorza di agrumi e zucchero. In chiave keto, invece, indovinate quale ingrediente andrà via e con quale va sostituito? Bravi, via lo zucchero, e vai con la stevia. Ultimo cambiamento. Per il Negroni la nutrizionista di New York, invece, consiglia di sostituire il vermouth dolce con uno extra dry.