Si parla, si sorride, ci si confronta. Sembrerebbe che il tuo primo appuntamento stia andando bene. E che quella chat che vi ha fatto conoscere abbia portato i suoi frutti. Però, se vuoi decifrare meglio l’interesse dell’altro, c’è qualcosa su cui devi prestare attenzione. Perché, si sa, il corpo comunica anche tutto ciò che vorremmo nascondere. La dottoressa australiana Louise Mahler, specializzata nel linguaggio del corpo, ha spiegato che alcuni segnali, quali distanza, tatto e voce, possano essere “letti” sia in modo positivo che in negativo.
Una delle prime cose da prendere in considerazione nel corso di un appuntamento è la disposizione dei posti a sedere. Se una persona si posiziona accanto a te, potrebbe significare che si sente rilassato e a suo agio. Viceversa, se la distanza è tanta e, durante l’appuntamento, rimane invariata, allora forse c’è qualcosa che non va. La distanza tra le gambe, infatti, deve essere almeno “a prova di calcio”. Ossia, allungando la gamba, dovreste comunque riuscire a toccarvi.
Fate attenzione al linguaggio del corpo: alcuni segnali possono essere equivoci!
Se la vostra posizione è ad angolo, e quindi i piedi sono lontani, inconsciamente significa che vorrebbero essere altrove. E per quanto riguarda le braccia e le gambe? Se sono incrociate, possono suggerire sia il bisogno di protezione, sia una mancanza di interesse. Mentre il contatto visivo sostenuto è un inequivoco segnale di attrazione, riferisce sempre la dott.ssa Mahler. E chi lo evita, beh, anche in questo caso l’intento è chiaro.
Ma anche il tatto è importante. E non servono grosse dimostrazioni di affetto. Basta una scusa, come prendere la mano per vedere un anello, anche soltanto per un paio di secondi. O sfiorare il braccio con una scusa. Mahler, infine, consiglia di prestare attenzione anche al tono della voce. Infatti, se questo si assottiglia sino a renderla bassa e con maggiori pause per respirare, è un probabile invito di natura sessuale. Questo perché le corde vocali tendono a gonfiarsi in stato di eccitazione. Però, attenzione, anche in questo caso: non sempre è così evidente.
Insomma, se si verificano questi segnali potrete, o meno, sbilanciarvi. Ma, ovviamente, il confronto e la chiarezza sono sempre le carte vincenti. Non sottovalutate mai chi avete di fronte. Perché un “giocatore” è veramente bravo quando non fa intuire la mossa successiva.