La vitamina D è di fondamentale importanza per il nostro corpo. Per soddisfare il fabbisogno quotidiano della cosiddetta vitamina del sole, che aiuta il calcio a fissarsi alle ossa, oltre a esporsi alla luce solare sarebbe opportuno prestare attenzione a cosa portiamo in tavola. Proprio così, anche il cibo (così come gli integratori) aiuta a fare il pieno di questa vitamina.
Vitamina del sole, gli alimenti da prediligere
Al fine di impartire consigli utili, il Business Insider ha chiamato in causa Julia Zumpano, dietista presso il Cleveland Clinic’s Preventive Cardiology & Rehabilitation Department e il Women’s Cardiovascular Center.
Cosa è meglio mangiare dunque per fornire al nostro organismo il giusto quantitativo di vitamina del sole e quale il fabbisogno giornaliero raccomandato? Stando ai dati forniti dal Food and Nutrition Board, per vivere in salute la giusta dose oscillerebbe tra le 400 e le 800 Unità Internazionali (UI). Tutto dipende dall’età.
Secondo la Zumpano una porzione da 75 grammi di salmone rosso rappresenterebbe una valida opzione da tenere a mente. Contiene infatti 394/636 UI della suddetta vitamina, variazione determinata dal fatto che sia in scatola, cotto o crudo.
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Via libera a salmone e tonno
Se si preferisce il tonno, una porzione equivale a 99/106 UI. Che dire poi delle ostriche? Questo lussuoso alimento è davvero prezioso: ogni porzione apporta ben 794 UI.
Per i vegetariani sì a tofu e funghi
Non devono disperare coloro che seguono una dieta vegetariana/vegana. Anche loro, infatti, possono fare il pieno di vitamina D consumando ad esempio del tofu ‘rinforzato’, un derivato della soia a cui è stata addizionata vitamina D.
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Molto utili anche i funghi, soprattutto se selvatici: rappresentano l’unica fonte vegetale di vitamina D. Contengono infatti una pro-vitamina (nota come ergosterolo) che, con l’esposizione alle radiazioni UV, è in grado di sintetizzare la suddetta vitamina. Tra le varietà più ricche figurano il maitake e il portobello. Infine sarebbe bene aggiungere al menu (per vegetariani e non) le uova, o meglio il loro tuorlo, così come il latte (possibilmente intero) e derivati.