Capita sempre più spesso di sentir parlare dei cosiddetti supercibi. Quegli alimenti dalle proprietà benefiche che si rivelano dei veri e propri alleati della salute. Ma quanto c’è di vero negli “effetti miracolosi” che questi cibi avrebbero sul nostro organismo? Il Daily Mail, riportando le dichiarazioni della dietologa australiana Paula Norris, ha cercato di fare il punto della situazione. Rivelando che alcuni di questi supercibi non sono, forse, realmente così super. O che, quanto meno, le loro proprietà non giustificano i prezzi astronomici a cui talvolta sono venduti. E’ chiaro che il clamore creatosi attorno a questi prodotti non sia soltanto il frutto di invenzioni o trovate commerciali. Si tratta realmente di alimenti che possono rivelarsi benefici per il nostro organismo. Ma forse, in certi casi, l’entusiasmo nei loro confronti si rivela un tantino esagerato. Scopriamo il perché e, soprattutto, quali sono questi supercibi sopravvalutati.
I supercibi sopravvalutati secondo Paula Norris
Sul banco degli imputati dell’esperta australiana è finito, ad esempio, il tanto apprezzato olio di cocco. Secondo la dietologa, infatti, non esisterebbero fondamenti scientifici riguardo le proprietà che se ne decantano. La stimolazione del metabolismo e del sistema immunitario in primis. Inoltre, è in assoluto l’olio più ricco di grassi saturi. All’aceto di sidro di mele non è andata meglio. Noto per essere uno stimolante del metabolismo e per ridurre l’indice glicemico delle portate in cui è contenuto, non si rivelerebbe essere più miracoloso di altri prodotti. Tutti i tipi di aceto infatti sarebbero in grado di ridurre l’indice glicemico dei cibi. E la pectina amica dei batteri buoni sarebbe contenuta anche in tantissimi frutti. A cominciare proprio dalle mele. Inoltre sarebbe anche dannoso per i denti.
Anche il carbone rientrerebbe nel novero dei supercibi sopravvalutati. Le sue proprietà, tra cui quella di sbiancante per i denti, non sarebbero scientificamente provate. Potrebbe, dunque, rivelarsi davvero efficace per alcuni. Ma non altrettanto per altri. Forse il suo costo non vale effettivamente quanto i reali benefici apportati. Anche la costosa polvere verde potrebbe non valere il prezzo a cui viene venduta. Vitamine, sali minerali ed antiossidanti a volontà vengono garantiti anche dal consumo della frutta intera.
Bacche di Goji e noci “attivate”. E’ tutto un falso mito?
E che dire delle tanto decantate bacche di goji? Il contenuto di vitamine e antiossidanti utili al sistema immunitario è indiscusso. Ma la dottoressa Norris è convinta che molte altre bacche meno costose e più gustose vantino le stesse proprietà. La dietologa, infine, esprime dubbi anche sull’efficacia della frutta in guscio “attivata”. Si dice che lasciando a bagno i semi in acqua e sale per una notte possano essere assimilati più facilmente dall’organismo. Consentendo di beneficiare maggiormente dei sali minerali e delle sostanze nutritive in essi contenute. Ebbene, anche le teorie sull’efficacia di tale procedimento non sarebbero state sufficientemente né scientificamente provate.