Anche quest’anno il Capodanno è arrivato. E con esso il consueto cenone. Ogni anno le Feste Natalizie più che un’occasione per riunirsi in famiglia si rivelano un susseguirsi di pranzi e cene durante i quali ci si ritrova coinvolti, proprio malgrado, in abbuffate massacranti. Soltanto perchè non si ha il coraggio di dire di no. I cenoni in famiglia, che siano quelli di Natale o quelli di Capodanno, proprio per questo finiscono per essere fonte di stress e di ansia. Lo conferma anche uno studio di Nutrimente Onlus che dimostra come un italiano su tre viva con una certa dose di nervosismo gli incontri a tavola con i familiari.
I cenoni creano ansia
Nutrimente Onlus ha scelto di analizzare il rapporto spesso conflittuale tra gli italiani e i cenoni delle Feste. Con il metodo della Web Opinion Analysis ha dimostrato che circa un terzo dei nostri connazionali non si siede a tavola a cuor leggero. La maggior parte dei membri del campione, infatti, trascorrendo le Feste in famiglia si ritrova a dover affrontare grandi mangiate non desiderate. La consapevolezza di ritrovarsi a dover assaggiare un piatto dopo l’altro si rivela per molti una fonte di ansia. Soprattutto in chi, già normalmente, vive un rapporto conflittuale con il cibo. Alla base di tali dinamiche si celano, spesso, rapporti familiari problematici.
La causa delle grandi abbuffate natalizie viene spesso individuata nell’atteggiamento delle mamme e delle nonne. Dopo aver dedicato tanta cura nella preparazione di deliziosi manicaretti, infatti, vivono il rifiuto dell’assaggio in maniera negativa. Tanto da invitare con insistenza i propri familiare a prenderne almeno un po’. Questo avviene perchè, specie nei Paesi mediterranei, la cucina è vissuta come un’importante occasione di convivialità. Un elemento che accompagna le riunioni familiari creando condivisione e socialità. Chi si occupa della preparazione delle pietanze, dunque, proietta su di esse i propri sentimenti. Tanto è l’affetto con cui vengono cucinate, quanta è la soddisfazione nel vedere i propri cari assaggiarle. E, conseguentemente, la delusione nel vederli, invece, rifiutarle. Allo stesso modo chi si siede in tavola si trova nell’imbarazzo di sentirsi costretto a mangiarle. E nell’impossibilità di dire di no.
Come sopravvivere ai cenoni delle Feste
Le dinamiche che si creano quando ci si siede a tavola possono comportare spiacevoli effetti negativi. La pesantezza di stomaco e i disturbi gastrointestinali connessi all’eccessivo consumo di cibo possono rendere difficoltoso addormentarsi e possono generare cattivo umore. Uno stato d’animo che, in certi casi, sfocia persino in una disposizione d’animo negativa nei confronti di mamme e nonne. Per questo è importante prepararsi ai cenoni nel modo giusto. Con qualche piccolo trucchetto si potrà vincere lo stress dei cenoni e godersi una piacevole serata in compagnia.
Innanzitutto è sconsigliabile ricorrere al digiuno preventivo. Arrivare troppo affamati rischia di rendere più complicato mantenere il controllo durante i pasti. E’ importante, invece, pianificare cosa si desidera mangiare o prefissarsi di lasciare qualcosa nel piatto quando si arriva al limite. In questo modo l’attenzione della serata non si concentrerà sul cibo. E le pietanze non diventeranno un nemico da battere. Non bisogna aver paura di offendere chi ci ospita rifiutando del cibo. Ma bisogna, invece, godere della sua compagnia. Il cenone deve essere vissuto come un’occasione per incontrarsi e coltivare quei rapporti talvolta trascurati per mancanza di tempo. Digiuni preventivi o allenamenti frenetici successivi alle grandi abbuffate rischiano solo di stressare l’organismo. La chiave giusta è sempre e comunque l’equilibrio.