È un istinto primordiale: con l’inverno aumenta la voglia di stare in coppia. Se nella preistoria era l’istinto di sopravvivenza a spingere verso la ricerca di un partner, oggi è la voglia di coccole, film sul divano e tepore casalingo a far desiderare di avere qualcuno vicino. Mentre d’estate gli amici e le avventure fugaci possono bastare, in inverno si cerca l’anima gemella. O almeno è quello che sembra emergere dai dati sugli incontri online diffusi da Once, l’app dedicata allo slow dating. Ovvero il sito di incontri per chi preferisce la qualità del match alla quantità.
Anima gemella cercasi (in inverno)
Secondo i dati relativi ai download autunnali, la ‘cuffing season’ (la ‘stagione in cui si mettono le manette’) è proprio quella fredda, termine introdotto ufficialmente nello Urban Dictionary. Indica quel periodo dell’anno durante il quale le persone si ritrovano improvvisamente a desiderare di essere ‘ammanettate’ da una relazione seria e stabile. Per quanto bizzarro, il fenomeno trova un riscontro statistico nella realtà. In questo periodo infatti gli utenti delle app di incontri intensificano la loro attività. Once registra un aumento dei download proprio tra novembre e gennaio. Raggiungendo un picco del 75% nel mese di Natale.
La voglia di innamoramento che nasce nei mesi freddi ha anche una spiegazione antropologica. Si tratterebbe infatti di un retaggio biologico che risale alle società primitive. Nella preistoria infatti essere parte di una coppia significava avere un maggiore tasso di sopravvivenza durante la stagione invernale. Poiché in due si potevano racimolare maggiori risorse alimentari. Ovviamente non può essere solo la voglia di divano e serie tv a guidare i single verso la ricerca dell’anima gemella. Ma è pur vero che con il freddo la vita sociale diminuisce, e si preferisce stare tra le calde mura domestiche. E anche i single incalliti possono sentire la mancanza di una dolce compagnia.