S’intitola Andy Warhol Superstar la mostra che fino al prossimo 22 aprile rimarrà aperta al Museo d’Arte Moderna di Cortina. Il titolo rimanda alla figura dell’artista simbolo di una New York edonista. L’artista diventò, infatti, il punto di riferimento di grandi attori e attrici, rock star, stilisti e persino politici. Ma Andy Warhol non è stato solo il più acuminato interprete della società di massa e del consumismo dell’America Anni ‘60. L’artista è stato anche colui che ha saputo trasformare in arte i feticci dell’immaginario collettivo americano, anticipando l’instaurarsi del potere dei mass media. La mostra ha aperto la stagione sciistica di Cortina.
Andy Warhol Superstar: la mostra
Il percorso espositivo presenta 140 opere che raccontano tutto il suo percorso professionale. La mostra divisa in due sezioni prende, infatti, avvio negli anni Cinquanta, quando Warhol debutta nella commercial art lavorando come illustratore e disegnatore pubblicitario. Nel 1962 comincia a usare la serigrafia e crea la serie di “Campbell’s Soup”. Dagli scaffali dei supermercati, Warhol trasforma le minestre in scatola in opere d’arte. In seguito arrivano le serie dedicate a Elvis e alla Coca-Cola. La celebrità diventa poi il suo obiettivo e dipinge incessantemente nella metà degli anni Settanta, usando come base le Polaroid.
Gli anni ’80
La seconda sezione della mostra è dedicata agli anni Ottanta che incoronano Warhol come il più noto nonché prolifico artista vivente. In mostra opere dedicate al mondo immaginario dei fumetti, delle fiabe e dei romanzi, da Superman a Dracula, da Topolino a Babbo Natale. Nel 1983 realizza inoltre una serie che si discosta dal mondo provocatoriamente amorale che ha abbracciato fino a quel momento. Si tratta di dieci serigrafie che rappresentano altrettanti animali in via d’estinzione L’ultima meta dell’artista sarà l’Europa. Nel 1987, presenta, infatti la serie dedicata all’Ultima Cena di Leonardo.
Le opere in mostra
L’esposizione presenta tutti i celebri capolavori di Warhol a partire dalla coloratissima “Liz” (1964), ma anche i dipinti dei francobolli, “S&H Green Stamps” (1965). Non manca Marilyn e cinque splendide “Cow” (dal 1966 al 1978). In mostra anche le icone Brillo Box e i primi Flowers (1964), E poi ancora la serie Ladies and Gentlemen (1975) e i Mao (1972 e del 1974), con i quali Warhol inaugura una nuova pittura meno neutrale e più gestuale. Presenti anche le Campbell’s Soup (1968/69), il “Mick Jagger”(1975) e i “Camouflage” del 1987.