Al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese è possibile visitare un’interessante mostra su Giacomo Balla. Intitolata “Balla a Villa Borghese” l’esposizione è dedicata alle opere dipinte proprio nella celebre Villa. L’iniziativa compie un’indagine sulla prima produzione pittorica dell’artista che, non ancora futurista, è già rivolta allo studio della luce e del colore. Particolare attenzione è dedicata quindi allo “sguardo fotografico” dell’artista. Proprio questo sguardo viene messo in evidenza anche da una serie di scatti del fotografo Mario Ceppi, realizzati negli stessi luoghi dei dipinti in mostra.
La natura ai confini della città
Ricordiamo che dopo il matrimonio con Elisa Marcucci, Giacomo Balla si trasferisce, nell’estate del 1904, in un antico monastero in via Parioli a Roma. Nelle stanze-cella di questo angolo felice di natura, ritagliato ai margini periferici della città e molto diverso dall’odierno quartiere Parioli, il pittore stabilisce la sua casa. Qui inizia a dipingere ciò che vede dal balcone del suo studio o subito al di fuori della porta dell’abitazione.
Balla a Villa Borghese: la mostra
Curata da Elena Gigli, la mostra affronta proprio il tema della natura ai confini della città. Infatti, nel 1910 con la realizzazione del grande polittico “Villa Borghese” la natura diventa materia da indagare. Si tratta di uno dei primi temi sperimentali affrontati dal pittore. Il tema della natura ai confini della città viene, così, progressivamente indagato da Balla giungendo fino all’astrazione. Nel percorso espositivo, trovano spazio una trentina di lavori riuniti organicamente. I soggetti rappresentati sono quelli della Rondine, vista dallo stesso balcone. Ma anche “l’Automobile in corsa”, la “Velocità astratta” e le “Linee forza di paesaggio”. Non mancano le “Trasformazioni forme spirito” e il “Mercurio che passa davanti al sole”.
Balla e il Futurismo
In mostra sarà proiettato il film di Jack Clemente “Balla e il Futurismo”, vincitore del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 1972. Il film costituisce un documento storico sulla vita e l’opera del protagonista del Futurismo. Protagoniste del racconto sono le figlie di Balla, Elica e Luce. Lo straordinario appartamento di via Oslavia è la grande attrazione del documentario. Perché trasporta lungo il corridoio, dentro le stanze della dimora in cui l’artista mise in atto la “Ricostruzione futurista dell’universo”.