Non solo domotica. I cambiamenti climatici hanno accelerato la ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto ambientale del comportamento dell’uomo. Ecco perché la casa del futuro ci scalderà in modo intelligente, rispettando l’ambiente oltre che permettendoci di risparmiare. Insomma, un riscaldamento green. Già oggi è possibile scegliere soluzioni sempre più innovative. ManoMano.it offre alcuni consigli per rendere la propria abitazione calda e confortevole riducendo al minimo l’impatto ambientale.
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Riscaldamento green, alcuni dati
In Italia gli obiettivi 2020 indicati dalle Ue per la riduzione dei consumi e l’impiego di energie rinnovabili sono già stati raggiunti. Le fonti rinnovabili coprono il 17,5% dei consumi. Di questi il 73% è costituito dall’uso di biomasse solide (fonte: BIE – Biomass Innovation Expo 2018). Sono circa 6 milioni, il 25% delle abitazioni, ad utilizzare le biomasse per il riscaldamento domestico (dati Istat).
Efficienza e sostenibilità sono i concetti base su cui al giorno d’oggi deve fondarsi il riscaldamento degli ambienti interni. Per individuare la soluzione corretta fra tutte quelle disponibili è fondamentale considerare le caratteristiche dell’abitazione, l’ambiente di riferimento, la potenza richiesta, le fonti energetiche disponibili e in particolare le necessità di utilizzo.
I sistemi di riscaldamento che permettono di risparmiare e di tutelare l’ambiente grazie all’impiego di fonti rinnovabili sono il riscaldamento a pavimento, elettrico, a collettori solari, a raggi infrarossi e infine la caldaia a legno.
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Riscaldamento green, consigli
Con i collettori solari è possibile sfruttare le innovazioni tecnologiche per migliorare il proprio impatto green. Per il riscaldamento domestico, i più usati sono i collettori piani e quelli a concentrazione. Il primo tipo può essere utilizzato anche se il cielo è coperto e non richiede costi elevati per l’installazione; il secondo si basa solo sulla radiazione diretta ma è in grado di assicurare il raggiungimento di temperature più elevate. È possibile ottenere un notevole risparmio, abbattendo i costi del combustibile fino al 50%. Un kit impianto solare termico parte dai 1.300 euro (su ManoMano.it).
Il riscaldamento infrarossi, grazie alle onde elettromagnetiche, assicura un rapido riscaldamento degli ambienti interni, limitando la dispersione. Sfruttando lo stesso meccanismo dell’irraggiamento solare, questo sistema utilizza gli infrarossi per scaldare direttamente persone e oggetti presenti nella casa, invece di riscaldare l’aria circostante. Il calore prodotto è pulito, ecologico e benefico per il corpo; infine si ottiene anche una riduzione dei consumi e quindi anche dei costi. In generale, si ha bisogno di una potenza di 75 W per metro quadrato: una stufetta da 700 W si aggira sui 109 euro (su ManoMano.it).
Riscaldamento green, altri trucchi per risparmiare
La pompa di calore richiede un investimento significativo, ma permette di risparmiare molto sul lungo periodo. Una soluzione alternativa e green rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali, in cui il consumo di combustibile viene completamente accantonato con lo sfruttamento di energia termica già presenta in natura nell’aria, nell’acqua o nella terra (nel caso di pompe geotermiche). Una pompa di calore da 5 Kw costa 4.154 euro (su ManoMano.it).
Il riscaldamento a pavimento è la soluzione più diffusa e presente nella maggior parte delle abitazioni più recenti. È una soluzione semplice da installare che prevede costi molto contenuti, sia per la realizzazione che per la manutenzione. La propagazione del calore avviene per irraggiamento ed è garantita su tutta la superficie dell’immobile, così la temperatura interna si mantiene costante. La caratteristica eco-friendly di questo sistema è che per funzionare bene sono sufficienti anche basse temperature dell’acqua (30-40 gradi) rispetto ai radiatori (70 gradi). In questo modo è possibile ottenere un risparmio energetico quantificabile nell’ordine del 25% all’anno. Un pannello da 3 m² si aggira sui 135 euro (su ManoMano.it).