SMARTPHONE AI BAMBINI, SI O NO?
Li chiamano nativi digitali per via dell’ormai innata familiarità con le nuove tecnologie, ma non per questo bisognerebbe dare smartphone ai bambini prima dei due anni. Lo raccomandano gli esperti, i quali mettono in guardia i genitori dai problemi che possono causare questi dispositivi. Smartphone e tablet reprimono infatti la curiosità dei più piccoli rendendoli ansiosi. Ma non solo: basta fissare un’ora al giorno lo schermo per rischiare di diventare depressi.
I PROBLEMI PROCURATI DALLO SMARTPHONE AI BAMBINI
Secondo gli esperti i bambini già dai due anni iniziano a sviluppare problemi di salute mentale a causa dei dispositivi elettronici. L’uso di tablet e telefonini li rende meno curiosi, meno capaci di finire i compiti e meno emotivamente stabili. Si riscontra anche un abbassamento del loro autocontrollo. Negli adolescenti sono di sicuro maggiormente visibili gli effetti dannosi dei dispositivi. Ma anche i bambini di età inferiore ai 10 anni, in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo, subiscono danni.
LA RICERCA SCIENTIFICA
A lanciare l’allarme sono stati i ricercatori statunitensi, in particolare quelli della San Diego State University e dell’Università della Georgia. Sono sicuri che il tempo trascorso davanti agli smartphone è causa di problemi di salute mentale. “La metà dei problemi di salute mentale si sviluppa durante l’adolescenza.” Hanno spiegato i professori Jean Twenge e Keith Campbell. “È necessario identificare i fattori legati ai problemi di salute mentale che sono suscettibili di essere modificati, poiché la maggior parte è difficile o impossibile da influenzare.” E il modo in cui i bambini e gli adolescenti trascorrono il loro tempo libero è sicuramente più semplice da cambiare.
Spetta quindi ai genitori e agli insegnanti ridurre la quantità di tempo che i bambini trascorrono online o davanti la televisione. Iniziando con l’evitare che lo facciano anche mentre studiano, socializzano, mangiano o praticano sport. Lo studio della professoressa Twenge indica il limite di tempo stabilito dallo American Academy of Pediatrics. E’ stabilito in un’ora al giorno per bambini dai due ai cinque anni.
PIU’ VIDEO E MENO LETTURA
A fronte di un sostanziale aumento del tempo trascorso di fronte agli schermi, si registra una diminuzione di quello dedicato alla lettura. I ricercatori hanno analizzato i dati forniti dai genitori di oltre 40.000 bambini statunitensi di età compresa tra due e 17 anni. Un terzo degli adolescenti non aveva letto un libro l’anno precedente il sondaggio.
Con i social media che occupano sempre più il loro tempo, gli adolescenti leggono sempre meno.
“Il tempo dedicato ai media digitali ha spodestato il tempo trascorso a godersi un libro o guardare la TV“. I ricercatori temono che il declino dei tassi di lettura tra gli adolescenti influirà sulle loro prestazioni a scuola. Viene infatti a mancare la concentrazione per comprendere i libri di testo.
Ma anche l’uso dei dispositivi digitali nei bambini più piccoli può creare gravi danni. I bambini che iniziano ad utilizzare tablet e smartphone fin dalla tenera età rischiano di diventare “dipendenti” da questi dispositivi. E gli esperti avvertono che i bambini “dipendenti” rischiano l’insonnia, l’obesità e anche di diventare vittima del cyberbullismo. Allo stesso tempo perdono l’opportunità di sviluppare preziose abilità sociali attraverso la mancanza di un contatto faccia a faccia.