Il Rigoletto è una delle opere liriche più note al mondo. Tratto dal dramma di Victor Hugo Le Roi s’amuse (Il re si diverte) è un’opera in tre atti che, con Il Trovatore e la Traviata forma la cosiddetta “trilogia popolare” di Verdi. È Francesco Maria Piave a scriverne il libretto, ma ha avuto una storia difficile. Al suo debutto, con la storica prima nel 1851 al Teatro La Fenice di Venezia, non è accolto con favore dalla critica. E neanche il pubblico sembra apprezzarlo.
Le vicissitudini del Rigoletto
Anzi, incorre addirittura nella censura e torna sulle scene solo dopo mezzo secolo. Ad essere sotto accusa le descrizioni del libertinaggio di Francesco I e della dissoluta vita della corte francese. Ecco perché, anni dopo, Verdi e Piave apportano alcune modifiche. L’azione si sposta dalla Francia a Mantova e anche il titolo viene cambiato, mantenendo il nome del personaggio di Hugo, da Triboulet a Triboletto, per arrivare a quello universalmente noto.
Rigoletto, la mostra a Modena
Per ricevere le atmosfere, le vicissitudini e la storia del capolavoro della lirica italiana basta andare a Modena. E’ qui, infatti, che dal 30 novembre al 2 dicembre 7.8.Novecento propone un’esposizione interamente dedicata al Rigoletto. Sfilano gli spartiti storici, i costumi di scena, locandine e programmi teatrali. Un focus della mostra è dedicato ai grandi interpreti: Enrico Caruso, Titta Ruffo, Maria Callas, Luciano Pavarotti. Saranno in mostra oltre 200 cimeli per ricostruire la storia di una delle espressioni più alte della nostra lirica.
Lo spazio di ModenaFiere, con “Il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Simbolo dell’Opera italiana”, si propone dunque per tutti gli appassionati o i semplici curiosi. I cimeli sono stati selezionati tra 600 pezzi del collezionista mantovano Nicola Zanella. E ripercorrono la storia dell’opera verdiana e dell’intera lirica italiana. La mostra è organizzata in sezioni tematiche che raggruppano gli oggetti a seconda del periodo o della tipologia.
Si ammirano fotografie con le firme autografe dei grandi interpreti dell’opera verdiana. La Gazzetta ufficiale di Venezia del 12 marzo 1851 con la recensione dell’opera al debutto il giorno prima. Ci sono i costumi di scena con uno di Gilda risalente al 1870 o quello indossato nel 1960 dal tenore americano Richard Tucker. Ci sono i libri, i libretti dell’opera, i manifesti e le locandine delle rappresentazioni dell’Ottocento e del Novecento. E anche i film e i dischi. Tra le chicche il primo spartito in assoluto del Rigoletto, pubblicato da Ricordi nel 1851; la prima trascrizione per pianoforte del 1852 e una partitura orchestrale per primo violino, in Spagna nel 1864.