Lo stress è nocivo, questo lo sappiamo bene. Il ‘male del secolo’ è oggetto di numerosi studi che ne esaminano tutte le sfaccettature, le cause, le associazioni. Una recente ricerca di cui si sta parlando molto ha riscontrato un nuovo aspetto dello stress, legato alla salute del cervello. Lo studio, pubblicato su Neurology, attesta che le persone di mezza età stressate hanno un cervello più piccolo di quelle non stressate. Il cervello si rimpicciolisce in presenza di stress?
Salute del cervello e stress
Lo studio è stato condotto su un campione di 2.200 adulti con una media di 48 anni. Tutte persone in salute, senza alcuna manifestazione di demenza. Prima di sottoporsi allo studio i soggetti hanno affrontato test psicologici, di memoria, ragionamento. Gli stessi test sono stati condotti dopo 8 anni. Hanno anche fornito campioni di sangue, dai quali gli studiosi hanno ricavato i livelli di cortisolo, l’ormone associato allo stress. Infine, il loro cervello è stato misurato nel volume e osservato nella forma. Ebbene, è risultato che le persone con i livelli più alti di cortisolo sono anche quelle con un volume cerebrale inferiore. E il cui cervello cambia di più nel tempo. Molte delle modifiche strutturali riscontrate sono campanelli d’allarme per malattie degenerative che si potrebbero manifestare nel giro di 10-20 anni, spiega uno dei professori coinvolti al TIME. Inoltre i test hanno associato alti livelli di cortisolo a inferiore capacità mnemonica. Minore percezione visiva. E in generale peggiori performance cognitive.
Il cortisolo è un ormone impiegato in numerosi processi del corpo. E’ coinvolto nel metabolismo, nel sistema immunitario, nella memoria. Ma una quantità eccessiva indica che i livelli di stress sono alti. Lo studio ha voluto comprovare come la salute del cervello e lo stress siano correlati. Tuttavia si tratta solo di una relazione osservata, non di un’evidenza comprovata di causa-effetto. Quindi, per ora, dire che lo stress fa ‘restringere’ il cervello non è corretto. Inoltre, lo studio è stato effettuato su un campione di persone tutte bianche e residenti nella stessa area, quindi non rappresentative del mondo intero. Tuttavia si tratta di un passaggio importante per studiare la salute del cervello e l’insorgere di malattie degenerative.