Un nuovo spazio espositivo che segna un nuovo capitolo nella storia di Torino. Un nuovo polo creativo e culturale che racconta la Storia. Ma ben ancorato nel presente. E che guarda al futuro. Parliamo di Spazio Lancia, al primo piano di Palazzo Lancia, per anni sede dell’omonima casa automobilistica e centro nevralgico del tessuto industriale torinese. Nonché teatro di sperimentazione nella meccanica e nel design.
Lo spazio, completamente rivalorizzato anche sotto il profilo architettonico, sebbene fedele, nelle linee, alla struttura originale, si impegnerà a reinterpretare il ruolo avuto in passato con uno sguardo al futuro. Sarà dedicato, infatti, alle mostre e ai nuovi concept e si propone di diventare un luogo di confronto culturale. Dove alternare la proposta delle nuove generazioni di artisti e collaborazioni con le grandi istituzioni culturali della città.
Il progetto di Spazio Lancia è stato ideato e sostenuto dalla Bentley SOA presieduta dalla manager, e collezionista, Tiziana Carpinello. Un esempio di illuminismo corporate, testimoniato dalle varie pubblicazioni artistiche promosse negli anni, tra cui quelle su Alain Fleisher e Pininfarina, o l’inserimento di Palazzo Lancia, diventato sede di Bentley SOA, nel programma delle ultime due edizioni di Open House, o dalla collezione delle sculture di Walter Kopp innestata tra gli uffici. Ora questo impegno si rinnova con questo nuovo spazio.
Spazio Lancia, architettura e design per un progetto che riscrive la storia torinese
Il restauro di Spazio Lancia è stato un progetto “bifronte”. Da un lato si è voluta preservare e storicizzare l’affascinante struttura preesistente, partorita da Nino Rosani in collaborazione con lo studio Giò Ponti. Dall’altro si è lavorato alla trasmissione di un mood avveniristico e decisamente “urban”. Il restyling, di natura contemporanea e ultrafunzionale, è a cura dell’architetto Marco Gennaro.
L’intero piano, negli anni dell’attività Lancia, era stato trasformato in locale archivio e le originali e caratteristiche travature triangolari della struttura centrale erano state occultate per creare dei vani chiusi atti al contenimento. Uno dei principali obiettivi del progetto è stato quindi quello di recuperare queste travi possenti in cemento armato, che appaiono adesso come la spina dorsale dell’intero ambiente espositivo. Di queste sono state conservate la struttura a titolo di memoria dell’attività svolta precedentemente. E sono invece stati aperti i tamponamenti per poter meglio apprezzare le parti strutturali.
“Siamo molto soddisfatti della risposta di Torino alla nostra apertura – dichiara Tiziana Carpinello – Abbiamo avuto centinaia di partecipanti alla serata e l’attenzione mediatica che speravamo. La qualità della proposta, aggiunta alla abilità nel comunicarla, ha creato grandi aspettative nel pubblico. Questo ci spinge a lavorare con impegno per non tradire queste aspettative. E per consegnare a Torino un nuovo luogo di confronto e sperimentazione in grado di soddisfare la domanda culturale della città”.