Una scoperta che, sicuramente, proporrà un interessante approfondimento psicologico e sociale. Perché, secondo quanto stabilito dall’Istituto di studi familiari, le donne con meno partner sessuali hanno matrimoni più felici. Insomma, sembrerebbe che la promiscuità (o l’esperienza, se così vogliamo chiamarla) tolga qualcosa al rapporto di coppia. Cerchiamo di capirne qualcosa in più.
Maggiore il livello di promiscuità prima del matrimonio, minore la felicità in coppia. Sarà vero?
Lo studio, che è stato finanziato (attenzione!) da un’organizzazione cristiana ‘pro-matrimonio’, ha rilevato che il 65% delle donne che ha avuto un solo partner sessuale ha riferito di essere felice nel loro matrimonio. Questo rispetto al 57% delle donne che ha contato più di 21 partner sessuali. Ci sarebbe da obiettare, giustamente, che ci sono tante vie di mezzo in fatto di promiscuità, ma lo studio ha adottato questi parametri.
Diverse le possibili deduzioni. C’è chi crede che le donne non siano ‘adatte’ ad avere una vita sessuale avventurosa. E c’è chi sostiene, invece. che una maggiore esplorazione sessuale, da parte loro, possa ledere i modelli tradizionali della famiglia. I più critici, invece, sottolineano che c’è solo un 8% di differenza. E che il gap tra un partner e 21 è bello ampio.
C’è, giustamente, chi si pone una domanda: perché le donne con minore esperienza sessuale sono più felici nei loro matrimoni? Forse perché non hanno un termine di paragone? O potrebbe essere che sia una conseguenza di un maggiore impegno e di un obiettivo di vita più univoco verso il matrimonio sin dalla nascita? Infine, un’ultima osservazione, sul concetto di felicità. Abbastanza vago. Insomma, se si pensava a questo studio come uno sprone per una condotta sessuale più morigerata, forse l’obiettivo potrebbe dirsi mancato.