Non è solo la pioggia a rovinare le nostre giornate. La minaccia numero uno ha un nome: influenza invernale. A quanto pare saranno circa 5 milioni le persone che, nei prossimi mesi, si troveranno a letto con la febbre. E non solo. Saranno altrettanti i debilitati da sindromi parainfluenzali. Come si dice, prevenire è meglio che curare ergo, se in famiglia o nello stesso ambiente domestico si ha a che fare con persone malate, sarebbe meglio prendere delle precauzioni. Attenzione però a non lasciarsi condizionare da falsi miti sull’influenza: potrebbero avere delle ripercussioni negative sul proprio percorso di guarigione. Al fine di assumere un comportamento responsabile, vale la pena fare tesoro dei consigli impartiti da Korian Italia, azienda leader nell’offerta di servizi per l’invecchiamento di qualità.
Influenza invernale: i miti da sfatare
Le prime linee di febbre, a volte, sono interpretate come una tragedia. Bisogna però ricordare che l’influenza non è una malattia grave. Potrebbe però diventarlo, e portare alla morte (nei soggetti anziani), se curata in modo tardivo.
Essere vaccinati rende in ogni caso più protetti. Il vaccino viene aggiornato ogni anno con tre ceppi diversi per una migliore efficacia rispetto a un virus che muta facilmente. In molti lo temono perché pensano che sia pericoloso: è bene sapere che non contiene adiuvanti e tanto meno alluminio. I ceppi utilizzati sono inattivi e non patogeni. Ogni anno bisogna però ripeterlo: i richiami sono indispensabili per disporre di una protezione efficace.
L’unica controindicazione è l’allergia alle proteine dell’uovo. Se si cerca un’alternativa, è bene tenere a mente che il vaccino non può essere sostituito da un trattamento omeopatico.
Come prevenire il contagio
“Nel caso dell’influenza il contagio avviene perlopiù per via aerea. E’ quindi possibile adottare semplici accorgimenti per difendersi dal virus, modificando alcune piccole abitudini quotidiane”- ha precisato il Dottor Aladar Bruno Ianes.
Bisognerebbe dunque essere più prudenti quando si ha a che fare con una persona malata. Ad esempio basterebbe indossare una mascherina chirurgica, limitare i contatti e pulire regolarmente gli oggetti di uso quotidiano. E ancora lavarsi e disinfettarsi regolarmente le mani evitando di toccarsi il viso, in particolare naso e bocca.
“Anche se il vaccino non garantisce una copertura totale, attenua notevolmente i sintomi della malattia e previene il rischio di complicanze. Per la prevenzione, però, sono importanti anche le buone prassi, come lavarsi spesso le mani e utilizzare fazzoletti di carta mono uso” – ha svelato il Dott. Ianes.
In caso di raffreddore o tosse è infatti preferibile soffiarsi il naso avvalendosi di fazzoletti usa e getta e buttarli poi nel cestino per allontanare subito batteri e germi.
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