S’intitola RE.USE. Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea, la mostra che a partire da domani, 27 ottobre, affronta il tema del riuso nell’arte contemporanea. Si tratta di un viaggio nella storia dell’arte per guardare in dettaglio come il concetto di riutilizzo sia stato affrontato nelle varie decadi e dai vari artisti. La mostra è accolta nelle sedi più prestigiose della città di Treviso, dal Museo Santa Caterina al Museo Casa Robegan fino a Ca’ Dei Ricchi. La rassegna vuole inoltre porre l’accento su come il tema del riuso continui a produrre opere e a stimolare la creatività delle attuali generazioni, ricoprendo un ruolo attivo e propositivo per comunicare al pubblico valori condivisi socialmente rilevanti.
RE.USE: la mostra
Curata da Valerio Dehò l’esposizione presenta 87 opere di 58 artisti internazionali fra cui Marcel Duchamp, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto. E poi ancora Alberto Burri, Mimmo Rotella, Tony Cragg, Christo e Damien Hirst solo per citarne alcuni. La rassegna si propone di documentare in un arco cronologico che va dai primi decenni del Novecento fino ai giorni nostri, il rapporto continuo che l’arte ha avuto con gli oggetti d’uso comune e con gli scarti. In mostra è possibile ammirare la nascita, l’evoluzione e lo stato attuale del concetto di riutilizzo con finalità etica ed estetica nel mondo dell’arte moderna e contemporanea.
Il percorso espositivo
La mostra inizia dalle idee e dalle opere di artisti come Marcel Duchamp, Man Ray, Alberto Burri e Piero Manzoni. Senza questi artisti, infatti, la distanza tra il museo e il mondo degli oggetti industriali e comuni, sarebbe rimasta inalterata. Successivamente si passa per gli anni Sessanta del Novecento quando il tema dei rifiuti diventa una critica alla società consumistica. Artisti come Mimmo Rotella, Spoerri, Arman, César, Jean Tinguely assumono, infatti, un atteggiamento di opposizione a un sistema di spreco. Etica ed estetica quindi si fondono insieme, proponendo un’arte che veicola dei forti messaggi alla società. Negli anni Ottanta e Novanta la consapevolezza ambientale e la coscienza ecologica diventa un leitmotiv dell’arte contemporanea. È il caso di Michelangelo Pistoletto o di Damien Hirst. Si arriva poi ad una vera e propria rappresentazione della moderna coscienza ecologica con l’opera “Regina” di Enrica Borghi.