Si è già parlato di quanto monete e banconote che maneggiamo ogni giorno possano essere veicolo di batteri e sostanze nocive. Al solo pensare a ciò che ci si annida, anche le certezze dei più scettici riguardo l’abbandono dell’uso dei contanti potrebbero vacillare. D’altronde gli studi sui soldi che tocchiamo quotidianamente sono numerosi. E portano tutti alla stessa conclusione. Il denaro non solo è genericamente sporco, ma può rivelarsi persino nocivo per la salute. I microrganismi che vi proliferano, infatti, possono essere potenziamente pericolosi. E l’ennessimo studio in tal senso lo ha confermaro ancora una volta. Soldi sporchi di qualsiasi taglio e valuta devono essere maneggiati con cura. E possibilmente lavati via quanto prima dopo l’uso. O,magari, sostituiti con una carta di credito o un bancomat che non passano continuanmente di mano in mano. E non diffondono, dunque, batteri dannosi ad ogni singolo pagamento.
Soldi sporchi e pieni di batteri
Il nuovo studio che ha analizzato la sporcizia annidata sul denaro è della London Metropolitan University insieme a Money.co.uk. Il dott. Paul Matewele, professore di microbiologia al London Met, e i suoi studenti hanno raccolto un campione di 36 monete e banconote britanniche di ogni formato e taglio. I contanti prelevati sono stati analizzati per otto settimane in ambiente controllato. Dagli esami di laboratorio effettuati sono emersi risultati abbastanza sorprendenti.
Il baterio MRSA, resistente persino agli antibiotici, è stato rilevato su monete da 2p, 5p, 10p, £ 1 e £ 2 e su banconote da £ 10, £ 20 e £ 50. Anche la Listeria, generalmente associata al latte non pastorizzato e ai formaggi a pasta molle, è risultata presente su monete da 20p, 50p e £ 1 e banconote da £ 5, £ 10 e £ 20. In totale sono stati individuati ben 19 tipi di batteri differenti sul campione di denaro analizzato.
Monete e banconote non lasciano scampo
Se c’è un risultato che ha sorpreso gli studiosi è la considerevole presenza di batteri anche sulle monete. Il metallo, infatti, viene generalmente percepito come un materiale che non favorisce la proliferazione di tali microrganismi. Ed anche le nuove monete in polimero, teoricamente considerate più igieniche, non ne sono uscite pulite. Non ci sono alternative, dunque, bisogna cercare di ridurre quanto più possibile il contatto con i soldi sporchi. Evitando l’utilizzo di contanti o, semplicemente e meno drasticamente, lavandosi accuratamente le mani ogni volta che li si maneggia.
Se lavare le mani ad ogni pagamento sembra un’impresa impossibile, le salviette umidificate sono un’ottima soluzione anche per chi non ha bebè da accudire.