A Partire da oggi la città di Arezzo ospita un’interessante mostra che vede Milo Manara, biografo di Caravaggio. Si tratta di un’esposizione che per la prima volta, presenta la fine della graphic novel di Milo Manara dedicata a Caravaggio. La mostra curata da Claudio Strinati in collaborazione con Claudio Curcio, rievoca le personalità dei primi biografi. “Si cerca di raccontare – dice Strinati – come i contemporanei videro e spiegarono il Caravaggio. Ma anche come lo vedono gli uomini e le donne del nostro tempo, attraverso gli occhi di Milo Manara. L’artista veronese, infatti, rappresenta al meglio l’amore e le conoscenze attuali su quel grande pittore”.
Il ritorno di Milo Manara al fumetto
In realtà sono stati proprio il talento, la passione e gli eccessi di quel genio artistico a convincere Manara di ritornare al fumetto. Sono quindi nati due volumi, pubblicati in Italia da Panini, frutto di un’interessante e ricca sceneggiatura. Il primo intitolato “La tavolozza e la spada” è del 2015. Invece il secondo, “La grazia” è in uscita per il 2019 ed è anticipato proprio dalla mostra di Arezzo. Ricordiamo che l’esposizione è un progetto della Fondazione Guido d’Arezzo.
La mostra
Negli spazi della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea è possibile ammirare in anteprima quasi 100 tavole. In questa seconda parte della graphic novel l’artista veronese racconta il grande maestro del Seicento e la sua esistenza avventurosa. La bellezza, nonché il profondo significato espresso da questa sorta di moderna epopea figurativa, viene idealmente paragonata alle più antiche biografie del Caravaggio . Si tratta di quelle biografie che vennero scritte e pubblicate al suo tempo. Così nella mostra entrano in scena anche gli antichi autori che per primi hanno affiancato il Caravaggio compreso Bartolomeo Manfredi. Ed è proprio Manfredi che viene considerato dagli antichi come il primo seguace per eccellenza del maestro.
Da non perdere
In occasione della mostra di Arezzo, la Galleria degli Uffizi ha inoltre concesso il prestito di uno dei più grandi capolavori del Manfredi. Nell’opera intitolata “La disputa di Cristo tra i dottori del tempio” Manfredi rifulge il significato profondo dell’arte caravaggesca nel Seicento. Altre opere, poi, affiancano il capolavoro del Manfredi tra cui si profila una vera e propria sorpresa destinata a fornire nuove e sorprendenti scoperte inerenti alla biografia del Caravaggio.