Aria malsana: un vero veleno. Proprio così, l’aria che quotidianamente inaliamo è sempre più irrespirabile. Chi vive in città lo sa bene: le automobili che circolano, infatti, inquinano pesantemente e il verde è sempre più raro. Lo stesso vale per le realtà industriali così come per gli edifici che, con il riscaldamento domestico, hanno la loro parte di responsabilità.
Aria malsana, una minaccia per bambini e anziani
Tutto ciò, inevitabilmente, ha degli effetti nocivi sulla salute umana. La minaccia non è solo per i polmoni. Stando a quando si legge sul Business Insider, infatti, l’aria contaminata potrebbe compromettere lo sviluppo cerebrale dei bambini nonché aumentare il rischio di demenza negli anziani.
Difficoltà respiratorie e Alzheimer
Proprio così. Studi condotti in Cina e Canada hanno dimostrato che, con l’avanzare dell età, aumenta il rischio di soffrire di Alzheimer. Le maggiori difficoltà interesserebbero le abilità verbali degli uomini meno istruiti. Anche i bambini sono soggetti a rischio. Se respirano aria malsana hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi respiratori e asma. Non solo. Ciò può comportare un considerevole aumento del rischio di nascite premature e di morti infantili. Le madri in dolce attesa dovrebbero quindi prestare la massima attenzione all’ambiente in cui vivono. Quando l’aria è inquinata, infatti, le particelle contaminanti potrebbero raggiungere la placenta attraverso le vie respiratorie e colpire il bambino nel grembo materno.
Al fine di salvaguardare la salute del nascituro si dovrebbe cercare di inalare il più possibile aria pulita. Inoltre, secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, è emerso che l’inquinamento atmosferico potrebbe influire sul rendimento e sulle prestazioni degli studenti. Quelli che sono esposti a un’aria malsana, a quanto pare, otterrebbero risultati peggiori.
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Emergenza globale
Vivere in contesti malsani, inevitabilmente, riduce le aspettative di vita. Il discorso interessa particolarmente Paesi come la Cina e l’India dove l’inquinamento causa rispettivamente la perdita di tre e quattro anni di vita. L’allarme, in realtà, è globale. Nessuno è salvo. Basti pensare che, il 98% delle città con più di 100.000 abitanti in zone a medio e basso reddito, non soddisfa gli standard qualitativi per l’aria imposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).