I più romantici, probabilmente, non lo condivideranno. Qualcuno, probabilmente, si ribellerà di fronte a quella che potrebbe apparire come una “spoeticizzazione” del binomio amore e felicità. Altri, invece, apprezzeranno l’approccio più razionale ed incentrato sull’individuo nell’analizzare il rapporto di coppia. Qualunque sia la reazione suscitata, le dichiarazioni degli esperti di relazioni amorose riportate dal Business Insider fanno, inevitabilmente, riflettere. E, soprattutto, fanno crollare il mito intramontabile degli innamorati intesi come le due metà di un intero. Niente più appellativi da romanticoni come “la mia dolce metà”. Niente più suggestioni di stampo platonico su fantomatiche mezze mele da ricomporre. E niente più ciondoli a forma di cuoricini spezzati da congiungere. Per essere felici in amore bisogna essere individui completi, soddisfatti ed indipendenti. E non necessariamente perseguire la felicità dell’altro per far funzionare il rapporto.
Amore e felicità non nasconco dall’interdipendenza
Hal Runkel, terapeuta specializzato in matrimonio e famiglia, ha letteralmente tuonato contro alcune delle credenze più diffuse in merito al binomio amore e felicità. In particolare ha espresso la propria disapprovazione nei confronti di chi identifica l’amore nella necessità di perseguire la felicità dell’altro e di soddisfarne i bisogni. L’esperto ritiene che, invece, la consapevolezza della propria individualità sia un aspetto fondamentale per vivere una relazione felice ed equilibrata. Non ci si dovrebbe sentire delle metà in cerca di altre metà. Ci si dovrebbe sentire degli individui completi in cerca di altri individui completi. Non dovrebbe essere la dipendenza reciproca ed il compiacersi l’un l’altro a tenere unita una coppia. Dovrebbe essere, “semplicemente”, la voglia di stare insieme. Il piacere di avere accanto un individuo completo e non una persona a metà. Pr star bene, dunque, non bisogna far felice l’altro ma essere felici insieme.
L’autosviluppo prima della ricerca dell’anima gemella
I coniugi Pawelski, autori Happy Together, si trovano sostanzialmente d’accordo con Runkel. La coppia, in particolare, contesta l’atteggiamento di chi ha la classica visione romantica dell’anima gemella che, per destino, prima poi capiterà sul proprio cammino. Questa concezione del rapporto di coppia non presuppone alcuna azione da parte del single che si limita ad aspettare. Ci si dovrebbe, invece, sempre dedicare sè stessi e allo sviluppo della propria persona per arrivare completi e realizzati al momento in cui si incontra la persona giusta. Autosviluppo e rispetto per sè stessi, dunque, sono la chiave per ottenere amore e felicità.
L’amore romantico esecita, comunque, sempre un certo fascino. Leggi le storie più belle della letteratura