Sin dalla sua invenzione nel lontano 1831, il campanello di casa è sempre stato parte integrante delle attività quotidiane. Uno spettatore silenzioso degli eventi che ogni giorno si verificano di fronte alla porta di milioni e milioni di abitazioni. A distanza di quasi duecento anni, il “drin” del campanello è ancora parte della quotidianità. Per circa la metà degli italiani (48,4%) suona almeno una volta al giorno, anche se uno su due afferma (ricerca Nest) che è in netta diminuzione rispetto a 10 anni fa.
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Se il campanello diventa vintage
Secondo gli intervistati, la causa principale di questo progressivo abbandono non è una tendenza a evitare interazioni sociali, ma l’avvento della tecnologia (48,9%). Con l’utilizzo di massa dei cellulari, la comunicazione è stata completamente stravolta. Invece di bussare alla porta, l’arrivo a casa di un amico è segnalato sempre più spesso da un messaggio o da uno “squillo” (56,1%). Per due italiani su cinque, infatti, il messaggio è percepito come più veloce ed efficace. Quasi il 20% chiede espressamente ai propri amici di non utilizzare il campanello.
Il 34,8% si infastidisce quando qualcuno si presenta alla porta suonando, l’11,5% si dichiara addirittura irritato. Per il 55% degli intervistati, questa irritazione avrebbe a che fare con il dover interrompere ciò che si sta facendo per aprire la porta. Ecco allora che un italiano su tre (32,5%) confessa di non rispondere se non aspetta visite. Questa fobia è stata confermata da un quinto degli intervistati. Hanno ammesso di sentirsi spaventati al non sapere chi sta suonando (22,3%).
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Lo shopping e il campanello
Il campanello continua a svolgere un ruolo chiave nella vita degli italiani. Uno su due riceve almeno una consegna a casa ogni tre settimane. Ma non senza intoppi. Uno su tre si è trovato nella situazione di dover aspettare l’arrivo del corriere a casa anche più di 15 ore. Più della metà (54,7%) ammette di avere problemi di comunicazione con i corrieri al momento della consegna. Nemmeno chiedere di lasciare la consegna in un posto sicuro è ritenuta l’opzione migliore. Infatti un italiano su dieci (13,2%) vittima di furto.