Spesso, quando si effettuano le analisi del sangue, si presta molta attenzione a monitorare i livelli di ferro, una sostanza fondamentale per il benessere dell’organismo. Non è raro esserne carenti: il Government’s Scientific Advisory Committee on Nutrition rivela che le donne di età compresa tra 35 e 49 anni, le ragazze tra 15 e 18 anni, i bambini tra 1 e 2 anni e gli uomini di età superiore ai 65 anni sono i soggetti più a rischio. A contribuire alla carenza di ferro, stando a quanto riporta il Daily Mail, potrebbe essere il continuo aumento di cambi di alimentazioni a favore di diete vegetariane e vegane.
Carenza di ferro, le cause
“L’aumento vertiginoso della popolarità delle diete vegane e vegetali è uno dei fattori chiave per cui sempre più persone si trovano carenti di nutrienti”- ha affermato all’Healthista il nutrizionista Greg Weatherhead. “Mentre ha i suoi vantaggi, come abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo, l’eliminazione di interi gruppi alimentari dalla dieta elimina anche i nutrienti essenziali”. Coloro che promuovono una dieta vegana o vegetariana hanno l’obbligo di sottolineare la necessità di ovviare alla rimozione di alcuni importanti gruppi di alimenti con l’introduzione di nutrienti sostitutivi.
Le dosi consigliate dal British Dietetic Association
Quale sarebbe il nostro fabbisogno quotidiano di ferro? Secondo la British Dietetic Association (RDA) per le donne di età compresa tra 19 e 50 anni è di 18 mg al giorno. “Questo è l’equivalente di oltre 1,6 kg di tacchino, 24 uova o 1,2 kg di cavolo al giorno” – afferma Weatherhead. La dose sale a 27 mg durante la gravidanza. “Per gli uomini di età compresa tra 19 e 50 anni, la dose raccomandata è di 8 mg al giorno. Ovvero circa 800 g di tacchino, 11 uova o poco più di 530 g di cavolo al giorno”- ha affermato. Quali sono i sintomi allarmanti per capire se si ha a che fare con una carenza di ferro? Ecco i più frequenti.
Sei sempre stanco
Il ferro è risaputo, contribuisce alla riduzione di stanchezza e debolezza. Il suo compito è quello di trasportare l’ossigeno nell’organismo e, là dove le cellule e tessuti ne ricevono meno, ecco che il corpo avvisa quel senso di spossatezza a volte destabilizzante.
Hai il fiato corto
Bassi livelli di ferro comportano un ridotto trasporto di ossigeno ai muscoli e ai tessuti. La conseguenza potrebbe tradursi in un’alterata ventilazione polmonare. Soprattutto durante l’allenamento. Ma anche durante attività quotidiane come salire le scale.
Hai la pelle o la lingua pallida
Quando i tessuti ricevono meno ossigeno, il colore della pelle tende a diventare pallido. “Questo è dovuto ai bassi livelli di emoglobina, molecola che trasporta l’ossigeno dai polmoni.” Uno studio pubblicato nel 2010 sulla rivista PLOS One ha inoltre rivelato che il pallore della lingua può essere uno degli indici più comuni dell’anemia da carenza di ferro.
Mal di testa e vertigini
La mancanza di emoglobina nel sangue comporta un ridotto afflusso di ossigeno al cervello. Quindi, bassi livelli di ferro possono anche avere un impatto sulla nostra salute mentale. “Ansia, attacchi di panico, sbalzi d’umore, depressione e mancanza di concentrazione possono essere tutti sintomi dovuti a questa carenza” – ha precisato l’esperto.
Unghie fragili
“I bassi livelli di ferro possono rendere le unghie più fragili” – ha affermato Greg Weatherhead. Questo di solito è accompagnato da altri sintomi come stanchezza e pelle pallida. “L’anemia da carenza di ferro più grave ha un impatto più significativo sulle nostre unghie. Diventano concave, a forma di cucchiaio. Questo è un segno rivelatore di carenza di ferro” – ha precisato Weatherhead.
Palpitazioni
In caso di carenza di ferro, è possibile avvisare anomalie per quel che concerne il battito del cuore che, di conseguenza, ha bisogno di lavorare di più per trasportare l’ossigeno nel corpo. “Questo può portare a battiti cardiaci irregolari o veloci e persino soffi al cuore, un cuore ingrossato o in casi estremi a insufficienza cardiaca” – ha affermato Weatherhead.
Capelli (e pelle) secchi
A causa della carenza di ferro, la pelle e i capelli ricevono meno ossigeno dal sangue. La conseguenza? Possono diventare secchi e danneggiati. Nei casi più gravi ciò può comportare la perdita dei capelli. A quanto pare è un fenomeno frequente che, solo nel Regno Unito, colpisce circa 8 milioni di donne.
Un aiuto dagli integratori
Per porre rimedio alla carenza di ferro, esistono in commercio tanti tipi di integratori. Quelli più diffusi contengono compresse o fiale a base di sali organici ferrosi (solfato, succinato, fumarato, gluconato o lattato), da prendere preferibilmente a stomaco vuoto, in modo da favorirne l’assorbimento.
In ogni caso, è bene seguire sempre le indicazioni del medico curante, che saprà indicare quelli più adatti a seconda delle singole esigenze, stabilendo i tempi e i modi della somministrazione.
Inoltre, esistono integratori specifici anche per chi ha esigenze particolari, fa molto sport o per combattere lo stress: qui abbiamo descritto dieci casi.