Ogni generazione si distingue dalla precedente, si sa. Senza soluzione di continuità. Prendiamo gli uomini, per esempio: l’uomo contemporaneo si distingue dal padre, o dal nonno, per molti aspetti. Ed è proprio su quelli che è andata ad indagare Doxa/Unaitalia, evidenziando come lo stile di vita maschile sia cambiato. Specialmente a tavola. Gli uomini di oggi fanno la spesa, amano cucinare e scelgono bene quello che mangiano.
Attenti al benessere. Attivi nello scegliere cosa mangiare, quali prodotti acquistare. Gli uomini di oggi non affidano più alla moglie/compagna il ruolo di gestione della cucina. Anzi, emerge dall’indagine, cominciano a superare le donne in termini di attenzione a ciò che mangiano. Il sondaggio è stato condotto su un campione di uomini dai 20 ai 54 anni.
Uomo contemporaneo, in cucina prevale il benessere
7 uomini su 10 (il 70%) affermano di fare la spesa e di occuparsi degli acquisti della casa. Il 66% dichiara di curare maggiormente la propria alimentazione e il proprio benessere. L’uomo contemporaneo si dedica alla cucina, sempre o qualche volta, e per piacere. Lo dichiara oltre il 90% degli intervistati. Secondo il sondaggio, il 41% degli uomini di oggi afferma di cucinare sempre, il 47% qualche volta, quando si sente ispirato, mentre solo il 4% dichiara di cucinare solo se deve. Cucinare è rilassante, permette di evadere, e soprattutto di stare più attenti all’alimentazione, dichiarano gli intervistati.
Il 50% degli uomini che hanno preso parte al sondaggio ha infatti dichiarato di curare l’alimentazione. Senza eccessiva preoccupazione, ma sempre con un minimo di attenzione. Il 36% si ritiene comunque ‘disinvolto’ a tavola. Secondo il sondaggio, negli ultimi cinque anni l’uomo contemporaneo ha aumentato il consumo di pollo e tacchino, pesce e legumi, considerati alleati della forma fisica, oltre che versatili in cucina. Ma il menu preferito rimane composto da pasta, come primo piatto, e pollo per secondo. Il 43% degli intervistati dichiara di consumare almeno un piatto di pasta al giorno, e tutti o quasi (94%) la portano in tavola almeno una volta a settimana.