I disturbi alimentari si possono curare con la lettura? Da una recente ricerca sembrebbe di si. Da sempre, infatti, la domanda sul perché il singolo individuo investe tempo e risorse nella lettura ha affascinato i ricercatori. Il pensiero dominante si fonda sull’idea che la lettura, specialmente quella narrativa di finzione, sia piacevole perché serve uno scopo evolutivamente adattivo. In particolare ci dà la possibilità di affinare le abilità cognitive di qualsiasi tipo, libere dai rischi del mondo reale. La lettura narrativa dovrebbe, infatti, aumentare la nostra “idoneità” nella vita di tutti i giorni. In questo modo ci aiuterebbe ad essere più sani mentalmente. Ed è proprio per aiutare le persone a stare in perfetta salute che sono stati recentemente pubblicati i risultati di una ricerca molto interessante. Si tratta di uno studio che rivela come la lettura sia potenzialmente in grado di curare i disturbi alimentari.
I disturbi alimentari punto focale della ricerca
La ricerca nasce dall’esigenza di sapere di più sugli effetti della lettura sulle persone che hanno problemi con il cibo. Proprio per questo è stata creata una partnership con l’organizzazione no profit britannica Beat. L’organizzazione si occupa, infatti, di persone con disturbi alimentari. Gli intervistati dovevano, dunque, rispondere ad un dettagliato questionario. le domande erano incentrate sui vari collegamenti che percepiscono tra le loro abitudini di lettura e la loro salute mentale. Il questionario dedicava particolare attenzione ai soggetti affetti da disturbi alimentari.
La lettura come cura
Dai risultati del questionario è emerso che il 69% delle persone, aveva cercato aiuto proprio nella lettura di opere di finzione o di saggistica, per curare il proprio disturbo alimentare. Inoltre il 36% aveva trovato utile sia la narrativa che la saggistica. Sucessivamente è stato chiesto agli intervistati di valutare la positività o la negatività dei diversi tipi di testo in relazione al loro disturbo alimentare. Il 15% dei soggetti con disturbi alimentari ha risposto che le opere di narrativa sono le più utili di qualsiasi altro tipo di testo.
Identificazione e intuizione
Gli effetti terapeutici della lettura derivano da un processo che implica l’identificazione con il carattere o la situazione nel testo. Segue poi un’intuizione della natura della propria condizione. Quindi arriva la consapevolezza della propria condizione. Essa implica una forte risposta emotiva catartica, seguita da una fase di risoluzione dei problemi. Nella risoluzione le intuizioni vengono convertite in intenzioni di cambiamento personale. È ovvio che le letture devono descrivere situazioni il più possibile simili a quelle del lettore. Naturalmente il libro deve avere un finale felice ma realistico.