Parlare di dieta significa toccare un tasto dolente. Soprattutto in estate. I sacrifici infatti raggiungono il culmine al fine di superare a pieni voti la prova costume. C’è chi le ha provate tutte e, fallimento dopo fallimento, ha iniziato a perdere le speranze. Forse piuttosto che cambiare regime alimentare bisognerebbe rivedere il tipo di approccio con il cibo. Ebbene sì, la testa aiuta. Stando a quanto si legge sul Daily Mail, infatti, sarebbe importante avere un maggiore autocontrollo. Così facendo si finirebbe per mangiare meno e quindi perdere peso.
Mangiare meno? E’ una questione di testa
L’affermazione arriva dai ricercatori tedeschi dell’Università di Tubinga. Il loro studio è stato presentato nel corso della riunione annuale della Society for the Study of Ingestive Behaviour.
A loro avviso le persone sarebbero indotte a introdurre nel corpo meno calorie quando si concentrano sulle qualità nutrizionali del proprio pasto. Al fine di giungere a questa conclusione hanno analizzato il comportamento di diversi individui, sia persone normopeso che obesi, durante la pianificazione del pranzo. E’ stato chiesto loro di pensare agli effetti del cibo sulla salute, al piacere provocato dai pasti e alla loro capacità saziante.
Come si sono comportati? I partecipanti hanno selezionato porzioni più piccole quando dovevano concentrarsi sulle ripercussioni del pasto sul proprio fisico. Coloro che, invece, hanno puntato a raggiungere una piena sazietà hanno prediletto porzioni più abbondanti. Per quel che concerne il senso di piacere, gli obesi hanno scelto porzioni più generose rispetto a coloro che avevano un peso normale.
“Concentrarsi sul piacere del cibo porta a prediligere porzioni più abbondanti e ad aumentare le risposte del cervello alla ricompensa del cibo. La sensazione di pienezza, invece, viene percepita come meno soddisfacente” – ha affermato Stephanie Kullmann, ricercatrice a capo del progetto.
Cibo gustoso? Il parere conta (e pesa)
Lo studio ha dunque dimostrato che tante persone, a prescindere dal peso, scelgono porzioni più piccole quando intendono seguire istruzione di tipo salutistico. Così facendo si andrebbe ad attivare la corteccia prefrontale del cervello che è legata all’autocontrollo. “Cambiare la mentalità di un individuo durante la pianificazione pre-pasto ha il potenziale per migliorare il controllo delle porzioni” – ha affermato la Kullmann.