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Sottopagato? Ecco come capirlo (e come rimediare)

Potresti essere sottopagato e meritare un aumento. Qui proviamo a suggerirti i passaggi per chiedere più soldi, ma soprattutto per provare a ottenerli

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Che faccia un lavoro che ti piaccia o meno, potrebbe capitarti di sentirti sottopagato. Insomma, non valorizzato. Ma qual è la cosa importante? Ovviamente, dopo averne preso coscienza, bisogna passare al contrattacco. Ossia, chiedere un aumento, se necessario protestare, non soffrire in silenzio.

«La cosa importante da ricordare è che se non chiedi la risposta è sempre no», ha detto a Business Insider la coach della carriera e del benessere Joanna Echols. «Anche se non ottieni subito l’aumento, la discussione col tuo capo è una grande opportunità per mostrare i tuoi risultati e spiegare i tuoi piani futuri per aggiungere più valore all’azienda». Ecco alcuni segni che ti fanno capire di essere sottopagato e cosa fare per ottenere un aumento.

Sottopagato? Scopri come riconoscerlo

Il primo passo per capire quanto vale il nostro lavoro è LinkedIn. O meglio, un elenco di lavori simili al nostro e relativo stipendio. Così da capire quanto percepisce chi fa il nostro stesso lavoro. Sei sottopagato se la tua azienda vola in Borsa da tempo, ma il tuo stipendio non viene toccato. Ti pagano poco anche se effettivamente lavori meno rispetto ai tuoi colleghi che, a parità di esperienza, si occupano di più cose.

Come chiedere un aumento

Non parlare di quanto lavori e di quanto tempo stai in ufficio. Se vuoi chiedere un aumento, concentrati sulla dimostrazione del fatto che sei stato eccellente nel raggiungimento dei tuoi obiettivi. E che la tua retribuzione è inferiore a quella che hanno gli altri membri del tuo livello di esperienza. Si può chiedere un aumento anche promettendo determinati risultati in più.

Decidi tu quando incontrare il responsabile. Insomma, sii deciso e propositivo, non aspettare che qualcuno venga a darti più soldi. Se non riesci a ottenere il minimo aumento che hai richiesto, allora prendi in considerazione anche il licenziamento.

 

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