Mammoni d’Italia state attenti. Oggi le prese in giro e i quadrati semiotici che spopolano su Facebook potrebbero prendervi di mira. A meno che non sia già successo.
Siamo la nazione che detiene il primato europeo dei 18-35enni che vivono con mamma e papà.
Hotels.com® ha esplorato lo scenario dei cosiddetti “mammoni”. Insieme a Squadrati – ricercatori che conducono ricerche sociali e di mercato e le raccontano attraverso quadrati semiotici – ha fotografato il fenomeno. Le analisi delle ricerche ufficiali di enti pubblici e privati autorevoli, tra cui ISTAT ed EUROStat, e social media listening (Twitter) hanno prodotto un’analisi tra il serio e il faceto.
Mammoni d’Italia: i mammoni, gli imprigionati, i bamboccioni e gli opportunisti
Emergono quattro differenti profili di Millenial italiani che vivono in casa con i genitori, generati da quattro esigenze diverse.
Gli assi mediani del quadrato semiotico mostrano il fattore economico contrapposto a quello personale e il fattore “dipendenza” contrapposto a quello di “convenienza”.
I profili ai quattro poli del quadro semiotico, partendo dall’alto a sinistra, ci mostrano:
Gli imprigionati farebbero a meno di stare a casa se riuscissero a ottenere un’indipendenza economica. Il loro vivere in famiglia è generato da necessità. Che sia la mancanza di lavoro o, se impiegati, l’insufficiente livello del loro stipendio, la loro coabitazione è di tipo forzato. Sono definiti ‘bamboccioni’ e/o ‘choosy’ si alterano.
L’altro lato del quadrato mostra il profilo dei “Bamboccioni”. Sono i veri ‘mammoni’. Hanno una dipendenza psicologica dai genitori, in primis dalla loro mamma. Spesso sono i genitori stessi a volerli a casa, proteggendoli oltre modo. Non a caso la loro categoria comprende gli individui più insicuri, non-intraprendenti, che evitano le responsabilità.
Gli opportunisti hanno un regolare lavoro, ma vivono a casa con la famiglia per risparmiare economicamente e salvaguardare il loro stipendio il più possibile. Che siano delle “formiche” che risparmiano metodicamente o “cicale” che spendono e spandono, quel che è certo è che non avrebbero bisogno di abitare a casa con i loro genitori. Ma a conti fatti conviene.
Poi ci sono i choosy. Vivono a casa con i genitori perché fa loro molto comodo. Non lavorano perché non trovano un’occupazione che ritengano all’altezza dei loro sogni e/o della laurea che hanno conseguito. Mentre coltivano i loro sogni e le loro aspirazioni o continuano a studiare, vivono all’hotel “mamma (e papà), che “come si sta bene lì, non si sta bene da nessuna altra parte”.