Chiacchierare con il vicinato, sia esso rappresentato dal dirimpettaio, dal negoziante con l’esercizio in prossimità della propria abitazione, dal sorriso di un parente semi-sconosciuto che come te porta il figlio a scuola, fa bene alla psiche.
Sì perché anche le due frasi scambiate con chi non è proprio un amico intimo o fidato, rappresentano un prezioso alleato contro la solitudine.
A rivelare il potere della chiacchierata non impegnata e superficiale è un articolo del Daily Mail online.
L’articolo del giornale si concentra proprio nello spiegare le virtù di un rapporto cortese con vicinato, genitori altrui, e piccole figure di passaggio.
Chiacchierare con il vicinato: perché la comunità fa sentire vivi
Secondo l’articolo questo tipo di ‘small talk’ come direbbero gli inglesi non è affatto una perdita di tempo. Al contrario rafforza e migliora il sentimento di benessere di mente e corpo.
Addirittura diversi studi hanno registrato un legame stretto tra le interazioni sociali e il miglioramento della funzionalità polmonare. Specialmente per la fascia d’età presa in esame dallo studio, ossia quella delle persone tra i 50 e i 94 anni. Inoltre la chiacchierata disimpegnata protegge da stress e malattie legate ad esso.
Si infrange quindi un mito culturale molto forte. Ossia quello che vede le amicizie solide in primo piano e tutto il resto dei rapporti sociali come inferiori. Sicuramente però anche se le amicizie solide e i rapporti con i parenti hanno una loro rilevanza interagire socialmente a più livelli fa sempre bene.
La chiacchiera al bar o all’uscita della scuola rafforza il senso di comunità. Di conseguenza ci si sente meno soli e meno fragili.
Qualcuno avrà ancora il coraggio di chiamarlo pettegolezzo o chiacchierata banale? Forse no dopo quanto emerso da questa preziosa ricerca. Tra l’altro lo studio sottolinea ulteriormente un dato importante. L’uomo ancora una volta è un animale sociale, non dimentichiamolo.