Il bello, il buono, ma anche l’iconico. L’Italia è una meta ambitissima dal turismo internazionale. Data la dose abbondante di romanticismo che le nostre città d’arte portano, un settore in particolare è in grande espansione. Quello del wedding tourism. Sposarsi in Italia è un desiderio di moltissime coppie straniere, che secondo BMII (Borsa del Matrimonio in Italia) solo nel nel 2017 ha generato più di 385 milioni euro di fatturato. Ma cosa vogliono, e chi sono le coppie straniere che scelgono di sposarsi in Italia?
Gli anglofoni aspirano a rendere il matrimonio in un grande party. Scandinavi e tedeschi ricercano un evento minimal ed elegante. Mentre dai libanesi nel 2018 è Roma la location più richiesta. Un’indagine di mercato condotta dalla società di consulenza turistica e marketing territoriale JFC ha ‘fotografato’ il wedding tourism del momento. Secondo l’agenzia, i buyer più interessanti agli eventi relativi al matrimonio in Italia provengono da Stati Uniti (15%), Regno Unito (13%), Brasile (10%) e Germania (8%), seguiti da Libano e Canada (7%).
Cosa richiedono le coppie straniere che vogliono sposarsi in Italia
L’organizzazione del matrimonio di stranieri solitamente è affidata a wedding planner o agenzie. Le location preferite? Venezia o la Costiera Amalfitana sono sempre gettonatissime. Ma i futuri sposi richiedono anche la praticità. E quindi la vicinanza ad aeroporti, con collegamenti efficaci e frequenti. “Roma è una delle mete elette dagli sposi libanesi per la sua bellezza e la sua comodità” – spiega Micheline Diab, wedding planner libanese, fondatrice di Giritaly. “Ogni giorno ci sono due voli che collegano la capitale italiana a Beirut: con tre ore si arriva facilmente dal Libano e si è pronti a festeggiare. In più la città ha una posizione centrale e facilmente raggiungibile anche da ospiti provenienti dall’area europea e mediterranea”.
E se spesso gli sposi provenienti dall’India richiedono la presentazione di cibo indiano, i libanesi e gli europei “optano per ricette italiane sia per il menù del ricevimento sia per l’evento che precede il matrimonio, con aperitivo di accoglienza made in Italy e pizza party”. Alcuni però richiedono attenzioni speciali. Gli irlandesi per esempio preferiscono che vengano serviti prodotti di alta qualità, ma che contengano un fattore di familiarità. Ecco dunque che si chiedono cibi ‘riconoscibili’ come lasagna, ravioli o tagliatelle.
Una cosa a cui non possono rinunciare gli sposi irlandesi ma anche statunitensi, inglesi, canadesi o australiani è la buona musica. “Ogni coppia presenta una selezione di brani che i musicisti incaricati devono saper eseguire alla perfezione” – racconta Paola Shanahan di Irish Weddings In Italy. Nella maggior parte dei casi la colonna sonora è composta dai grandi successi internazionali. Ma accade sempre più frequentemente di ascoltare classici della musica italiana come ‘Nel blu dipinto di blu’.