Le vie ferrate sono le strade degli appassionati di alpinismo. Tracciati dotati di attrezzature che facilitano l’arrampicata su ripide pareti rocciose. Il sogno di ogni escursionista? Salire sempre più in alto ed esplorare luoghi tanto impervi quanto affascinanti. Da oggi è nata una nuova opportunità. Una via ferrata transnazionale, che consente di travalicare in confini tra Italia e Austria. E che va a completare uno degli itinerari più lunghi e avvincenti dell’arco alpino. Dolomiti senza confini è un tracciato che unisce 12 vie ferrate preesistenti e soprattutto un percorso che unisce sport e storia. Perché tra quelle montagne che si stagliano tra il Cadore e La Pusteria si respira l’odore acre della Grande Guerra. Tracce di un passato lontano ma nemmeno troppo. E di una contemporaneità che deve fare i conti con annose questioni di frontiere e limitazioni alla libertà.
Le vie ferrate e il trekking
Ecco perché Dolomiti Senza Confini rappresenta anche un messaggio che travalica lo sport, oltre che i confini. Si passa da un Paese all’altro arrampicandosi sulle Vie Ferrate sparse in quel tratto di Alpi riconosciuto come Patrimonio dell’Unesco. E sugli itinerari di trekking ad essi interconnessi. Le Tre Cime di Lavaredo, la Val del Gail, Sesto e Kartisch sono i luoghi della storia e della natura. Dove il viaggio da un posto all’altro supera il concetto di arrampicata e di escursione. Tra una via ferrata e un tracciato di trekking è possibile scovare punti di grande interesse. Spostandosi tra le province di Belluno, Bolzano e nel Tirolo orientale. Oltre alle 12 vie ferrate sono stati inaugurati anche 9 percorsi storico-turistici. Localizzati nelle zone di Monte Paterno, Torre Toblin, Cima Undici, Croda Rossa di Sesto, Monte Cavallino, si sviluppano dove un tempo transitavano gli eserciti. Oggi sono stati recuperati e trasformati in percorsi attrezzati. Dove potersi rifugiare per un ritorno al passato. Ma con lo sguardo rivolto verso il futuro.