Quando si parla di alimentazione ci si addentra in un settore pieno di insidie. A volte però si tende a lasciarsi suggestionare: lo testimonia il continuo aumento di soggetti nutricondriaci. Chi sono? Con questo neologismo, stando a quanto riporta il Daily Mail, si allude a quelle che persone che vivono il rapporto con il cibo con qualche ansia di troppo. Non appena avvisano un lieve gonfiore alla pancia si convincono di essere intolleranti al glutine o ai latticini. Il tutto però senza aver mai fatto alcun test per verificarne la veridicità.
Nutricondriaci, chi sono?
Un nuovo studio condotto su 4.000 soggetti britannici dalla DNA Fit ha rilevato che quasi la metà degli adulti si auto-diagnostica intolleranze alimentari a gruppi come glutine e latticini. Solo il 15% di essi però ha fatto un test allergico o le loro condizioni sono state confermate da un medico. Il che ha portato a un boom di prodotti senza glutine e alternative al latte. Sono sempre più diffuse sugli scaffali dei supermercati, infatti, bevande all’avena, mandorle e cocco.
La ricerca
Lo studio ha anche rivelato che un adulto su tre crede di essere intollerante al lattosio. E ancora uno su quattro afferma di avere problemi con il glutine. A confermare questo trend è stata la nutrizionista Rhiannon Lambert: molti dei suoi pazienti stanno eliminando interi gruppi di alimenti dalla loro dieta. Il motivo? Sono convinti di avere un’intolleranza. “Il problema è che ora ci sono così tante persone non qualificate sui social media che danno consigli sbagliati” – ha dichiarato l’esperta alla rivista Femail.
No all’autodiagnosi
Sebbene esistano in commercio dei kit per l’autodiagnosi di intolleranze alimentari, l’esperta invita a rivolgersi sempre a un professionista. “L’autodiagnosi può portare a delle carenze nutrizionali, in particolare se si tendono a eliminare dalla dieta interi gruppi di alimenti” – precisa la Dott.ssa Lambert.