Il rapporto Assalco-Zoomark 2018 svela un quadro interessante riguardo ai nostri amici a quattro zampe. Il 46% degli italiani viaggia solo se anche Fido può farlo. E il tasso di hotel petfriendly in alcune località della Riviera Romagnola supera il 90%.
È quanto emerge dall’XI edizione del rapporto, compendio annuale sul mondo dei pet.
XI edizione del Rapporto Assalco-Zoomark 2018
I nostri amici animali sono membri a tutti gli effetti della famiglia e della comunità. Manca ancora un pieno riconoscimento istituzionale, ma l’attenzione è alta. E se a dirlo è Zoomark International, possiamo fidarci. Si tratta della fiera professionale più importante in Europa ed è organizzata da BolognaFiere. L’edizione 2017 ha accolto 735 espositori, di cui 479 esteri provenienti da 40 Paesi. E 27.731 visitatori di cui 18.522 buyer italiani e 9.209 esteri provenienti da 100 Paesi.
Il rapporto Assalco–Zoomark è curato da Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia). E da Zoomark International con il contributo di Centro Studio Sintesi, di IRI Information Resources e dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI).
Ovviamente non si parla solo di cani e gatti. Nelle case degli italiani si stima vivano 30 milioni di pesci e poco meno di 13 milioni di uccelli. 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani e 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili. Parliamo di un totale di circa 60 milioni e 400 mila pet. Un italiano su due, tra quelli che vivono con un pet, gli dedica una parte consistente del proprio tempo libero. Mentre il 46% viaggia solo se anche il proprio amico a quattro zampe può farlo. Riservano un’attenzione prioritaria alla cura di benessere e nutrizione dei loro amici, con il 77% che viene nutrito con food industriale per un’alimentazione completa, bilanciata ed equilibrata.
Rapporto Assalco-Zoomark: fotografia tra casa e lavoro
Oltre le mura domestiche, sono numerose le aziende che consentono ai lavoratori di recarsi in ufficio con il proprio animale da compagnia. Gli animali d’affezione, inoltre, hanno sempre più un ruolo attivo in società, con “incarichi di rilievo”. I cani, ad esempio, forniscono assistenza ai non vedenti. E in situazioni di emergenza possono prestare soccorso alle persone affette da diabete, grazie alla loro capacità di identificare le variazioni di glucosio nel sudore o nella saliva. I pet contribuiscono, inoltre, ai percorsi di riabilitazione più diversi: negli ospedali, ma anche nelle carceri. E nelle terapie di supporto a ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo.
Il ruolo sociale dei Pet
Il rapporto Assalco–Zoomark fotografa un paese con una crescente sensibilità rispetto al ruolo sociale dei pet. Una sensibilità radicata al punto da tradursi in richieste di una maggiore riconoscimento anche a livello giuridico ed economico.
Inoltre fornisce un utile strumento nella lotta al randagismo e all’abbandono. La definizione di norme in proposito, consentirebbe di rintracciare più facilmente gli animali in caso di smarrimento. Insieme all’inclusione degli animali d’affezione nel censimento della popolazione italiana del 2021, permetterebbe uno schema ufficiale di un fenomeno sociale di grande rilevanza. E la crisi economica? Non ha intaccato le cure che gli italiani riservano ai propri pet. L’amore non è una questione di soldi.