La menopausa rappresenta una fase delicata per le donne. Il loro corpo, infatti, durante questo periodo è soggetto a diversi cambiamenti. Ciò interessa anche le ossa che iniziano a perdere la loro densità più rapidamente divenendo così più fragili. Ebbene sì, iniziano a disgregarsi perdendo tessuto osseo più velocemente di quanto l’organismo produca nuove cellule ossee. Ciò rappresenta una delle principali cause dell’osteoporosi.
La menopausa indebolisce le ossa
Questo processo è quasi inevitabile ed è prevalentemente di natura genetica. In realtà però, un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Ospedale di Messina ha constatato che i disturbi d’ansia possono accentuare questo meccanismo.
Lo stress, infatti, può portare a condurre uno stile di vita poco salutare facendo proprie malsane abitudini. Come il fumo e una dieta povera di nutrienti. A dichiararlo al MedicalXpress è stato l’autore dello studio, il Dott. Antonio Catalano. Egli afferma inoltre che l’ormone dello stress, il cortisolo, può influire sullo stato dell’osso aumentando il rischio di fratture.
La ricerca
Lui e il suo team hanno condotto uno studio analizzando 200 donne di età media pari a 68 anni. Tutte erano già passate attraverso la menopausa. Uno dei cambiamenti più importanti di questo stato, a cui è soggetta ogni donna superata una certa età, è la riduzione della secrezione di estrogeni, ormoni sessuali femminili. Il loro è un ruolo importante. La loro presenza permette di impedire un procedimento noto come riassorbimento osseo attraverso il quale il tessuto osseo, lentamente, si sfalda e i minerali che lo compongono vengono assorbiti dal sangue.
Il nesso ansia-osteoporosi
Tuttavia i ricercatori hanno scoperto che le donne con livelli relativamente alti di ansia avevano un rischio maggiore del 4% di procurarsi una brutta frattura ossea in un arco di tempo di 10 anni. “I nostri risultati sono abbastanza sorprendenti perché non è era mai stata evidenziata prima un’associazione tra stati d’ansia e la salute delle ossa”- ha affermato il Dott. Catalano.
Inoltre, al fine di preservare la compattezza del tessuto osseo, gli esperti suggeriscono di integrare calcio e magnesio valutando contemporaneamente il livello di vitamina D nel sangue. In alcuni studi è stato poi dimostrato che la terapia ormonale sostitutiva – a base di integratori di estrogeni o una combinazione di essi e progestinici – è legata a un minor rischio di fratture ossee.