Vivere in città ha i suoi pro e contro. Permetterebbe di uscire di casa e investire il proprio tempo libero in mille e una attività ma non di avere una vita felice. A differenza di chi, invece, vive in campagna e si misura con una quotidianità decisamente più rilassata e serena. Ad affermarlo è uno studio condotto dai ricercatori della McGill University di Montreal e della Vancouver School of Economics.
Vita felice: campagna vs città
Stando a quanto riporta il Daily Mail, chi vive e lavora in città avrebbe sì stipendi più alti, un maggiore livello di istruzione e un minor tasso di disoccupazione ma questo non sarebbe sufficiente ad assicurare loro una vita serena. Anzi. I residenti delle realtà densamente popolate sarebbero addirittura otto volte meno felici rispetto a coloro che, invece, vivono in piccole cittadine.
Chiedimi se sono felice
Al fine di valutare il tasso di felicità dei cittadini del Canada, i ricercatori hanno analizzato circa 400mila risposte ad alcuni sondaggi svolti in oltre 1.200 comunità dell’intero Paese. Hanno chiesto ai locali quanto fossero soddisfatti delle loro vite da 1 a 10. Cosa è emerso? Secondo gli autori esisterebbe una stretta relazione tra densità di popolazione e felicità. Gli abitanti delle città, infatti, tenderebbero all’isolamento sociale. Non sarebbero in grado di costruire, e mantenere, rapporti stabil. Nemmeno con le persone care, che si tratti di familiari o di amici. I residenti dei piccoli centri, invece, sono soliti alimentare i rapporti umani. Il loro senso di appartenenza è molto forte.
Costi vita e benessere
Inoltre c’è da dire che gli abitanti delle città tendono a spendere più del loro reddito (circa il 30%) per provvedere alla loro casa e ciò, ovviamente, ha il suo peso. Mentre, chi vive lontano dai grandi centri, di media, ha la possibilità di acquistare la dimora dei sogni, pur lavorando meno, a un prezzo umano e senza doversi accontentare.