I ruoli si stanno ribaltando, la parità di genere avvicinando, non sono più solo le donne ad occuparsi di casa e famiglia. La narrazione popolare dice questo, ma ad indagare in modo più specifico ci si rende conto che il cambiamento è solo all’inizio. Agli albori. Alla preistoria. Al Big Beng. Una ricerca condotta da Creditloan, impresa che si occupa di finanziamenti, riscontra che la divisione delle mansioni casalinghe è ancora lungi dall’essere paritaria. Rimane una discrepanza enorme tra quanto le donne cucinano, stirano, lavano, rispetto a quanto lo fanno gli uomini della stessa famiglia. Con la differenza che, rispetto ad un tempo, le donne lavorano anche fuori casa.
Le mansioni casalinghe gravano sulle donne. Ancora
C’è da mettersi le mani nei capelli? A quanto pare, sì. Il campione preso in esame era solo di un migliaio di persone, negli Stati Uniti. Ma immaginate in paesi meno emancipati quali dati potrebbero arrivare. Le donne faticano in casa circa il doppio rispetto ai loro conviventi uomini. Donne che hanno anche un lavoro. Diversi esperti sostengono che questo è un fattore che ne riduce la produttività, danneggiando l’intero sistema economico. Arrivare alla parità sarebbe dunque auspicabile non solo per un discorso etico, ma anche economico.
Vediamo qualche dato. In una settimana, una donna cucina per circa 5 ore in totale, un uomo 2 ore e 33 minuti. Una donna passa 2 ore e 20 minuti a fare il bucato. Il suo compagno mediamente 1 ora. Raccogliere e piegare il bucato è un compito che la donna assolve per 1 ora e 30 alla settimana, un uomo 40 minuti. Il fondo si tocca con ‘pulire il bagno’ – 1 ora e 4 minuti contro 36 minuti. E con ‘lavare il pavimento’ – 1 ora e 3 minuti contro 30 minuti. Il gap si accorcia quando si tratta di gestione delle finanze e di prendersi cura degli animali. A onor del vero, gli uomini si occupano più delle donne di riparare cose rotte in casa e sistemare il giardino.
Insomma, la parità di genere è lontana e la divisione dei ruoli in ‘maschili’ e ‘femminili’ ancora lungi dall’essere scardinata. I dati suggeriscono anche che la differenza è più alta nelle generazioni più vecchie, mentre si riduce in quelle più giovani. Cosa che dovrebbe far ben sperare, ma di questo passo ne serviranno altre 10 di generazioni per arrivare all’agognato 50 e 50.