Mangiare bene è fondamentale. Non bisognerebbe mai sottovalutare l’importanza di una corretta alimentazione. Quali sono le diete salutari che tutti dovrebbero seguire al fine di vivere in salute? La dieta mediterranea ad esempio, iscritta dal 2010 la nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco, assicura al corpo un apporto adeguato di nutrienti. Prevede infatti l’assunzione di verdure, pesce, noci e olio d’oliva. Non è da meno la dieta nordica, tipica dei Paesi scandinavi, ovvero un piano alimentare ricco di legumi, cereali integrali, bacche e olio di colza.
Diete salutari: cosa mangiare per vivere bene
A quanto pare questi due regimi rappresenterebbero le soluzioni vincenti secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il motivo? Entrambe prevedono un basso apporto di prodotti derivati del latte, dolci e carni rosse lavorate. Inoltre, stando a quanto emerso da riviste accademiche, documenti di conferenze etc., proteggerebbero da malattie cardiache, ictus e diabete. Non solo. Anche da alcuni tipi di cancro che, spesso, sono associati all’obesità. Da non dimenticare che le malattie non trasmissibili sono la principale causa di morte in tutto il mondo: stando a quanto riporta il Daily Mail, infatti, uccidono circa 40 milioni di persone ogni anno.
L’importanza di una corretta alimentazione
“Entrambe queste diete hanno un impatto positivo sulla salute. Su questo non c’è dubbio”- ha dichiarato João Breda, dell’ufficio europeo dell’Oms per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili. In Europa solo 13 paesi su 28 hanno approvato leggi inerenti una corretta alimentazione. Cipro, Grecia, Irlanda, Israele, Malta, Macedonia, Spagna e Turchia, ad esempio, hanno tutti promosso la dieta mediterranea nelle loro linee guida governative. Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia hanno invece incoraggiato le persone a seguire una dieta nordica.
“Le nazioni dovrebbero impegnarsi di più nel promuovere un corretto stile alimentare. Ci sono molti vantaggi ad adottare uno di questi regimi alimentari come, ad esempio, significativi risparmi per i sistemi sanitari nazionali”.