Un po’ di svago ci vuole. Dopo la cena, un po’ di zapping. Un film. Ancora meglio una puntata della vostra serie televisiva. Come quelle che Netflix propone periodicamente con grandi successi planetari. Come quelli avuti recentemente da serie quali “La casa di carta” e “Thirteen”. O i video pubblicati su Youtube. Insomma, la popolarità dei servizi televisivi on-demand sembra ormai non conoscere limiti. E, pare, che questa stia influenzando anche la nostra vita sessuale.
Uno studio ha rivelato che c’è una nuova “ora di punta” per l’uso di Internet. Ossia tra le 22 e le 23. Fascia oraria guidata da coloro che guardano servizi in streaming, proprio come Netflix e YouTube. Il momento clou per la fruizione televisiva generalista è invece dalle 20 alle 22, ma le ricerche della Lancaster University suggeriscono che a questi seguono proprio gli altri prodotti multimediali. Da fruire mediante altri dispositivi, soprattutto mobili. Da usare a letto, per l’appunto.
Netflix e Youtube dopo le 22: a letto con l’iPad
Lo studio è stato condotto per esaminare l’impatto del traffico internet sul consumo di elettricità in seguito all’aumento della domanda sul National Grid. Le prove di quasi 400 dispositivi mostrano un’ora di punta a partire dalle 22:00. Gli autori della ricerca spiegano: “Nella misura in cui questo traffico è associato alla visione di film o programmi, suggerisce che i dispositivi mobili sono utilizzati per prolungare le ore di “watching”, forse dopo che il televisore principale è stato spento”.
I ricercatori di Lancaster, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Energy Research and Social Science, hanno chiesto ad alcuni partecipanti di tenere un diario. Questo ha dimostrato tutto quando detto finora. Lo studio ha avvertito che l’enorme crescita dello streaming potrebbe rendere più difficile soddisfare le future richieste di elettricità invernale della Gran Bretagna.
Il professor David Spiegelhalter dell’Università di Cambridge fa un’ulteriore osservazione. Secondo lui le coppie sono meno interessate al sesso perché guardano più TV (et similia) a letto. Nel 2016, ha accusato cifre che mostrano tassi di sesso in calo rispetto a qualche anno fa, quando la TV si spegneva alle dieci e mezza.
Quasi collegato a questo boom di streaming, insomma, l’aumento della percentuale di millenials che non hanno mai avuto rapporti sessuali. Un 26enne su otto è vergine, secondo uno studio realizzato su 16mila persone nate nel biennio 1989-90. Un aumento significativo rispetto alle generazioni precedenti, allora la media di verginità a questa età era uno su venti.