Per garantire la salute della flora batterica intestinale, a quanto si legge dal Daily Mail, sarebbe sufficiente rivedere la propria dieta. Ebbene sì, fare il pieno di verdure, pesce e olio d’oliva non farebbe bene solo al cuore. Permetterebbe, infatti, di aumentare la biodiversità dei batteri intestinali. A darne prova è stato uno studio condotto dal Dottor Hariom Yadav, del Wake Forest Baptist Medical Center nel North Carolina, e pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition.
La dieta mediterranea aiuta i batteri intestinali
“Abbiamo circa due miliardi di batteri buoni e cattivi che vivono nel nostro intestino. Se i batteri sono di un certo tipo e non adeguatamente bilanciati, la nostra salute può risentirne”- ha dichiarato Yadav. In passato, i cosiddetti batteri intestinali “cattivi”, sono stati associati a malattie come depressione e polmonite.
Gli esperti, al fine di validare la tesi, hanno condotto uno studio sugli animali. Dopo averli divisi in due gruppi hanno somministrato loro due diverse diete. Il primo gruppo è stato nutrito con un regime alimentare occidentale. Ovvero consumando carne e un alto livello di zuccheri e grassi. Il secondo, invece, ha seguito un’alimentazione di tipo mediterraneo. Entrambe le diete contenevano burro, uova e zucchero (saccarosio). Erano inoltre caratterizzate dallo stesso numero di calorie.
“Il nostro studio ha dimostrato che i batteri buoni, principalmente il Lactobacillus, molti dei quali noti come probiotici, erano significativamente aumentati nel gruppo che ha seguito la dieta mediterranea” – ha dichiarato Yadav.
La ricerca
Dopo 30 mesi il team, analizzando le loro feci, ha riscontrato che la flora batterica nel gruppo che aveva assunto un’alimentazione di stampo mediterraneo presentava una diversità microbica maggiore rispetto a quella degli altri. Secondo i ricercatori, questi dati saranno utili per ulteriori studi finalizzati a comprendere come la dieta influisca sulla salute umana in patologie quali l’obesità e il diabete di tipo 2. Ma anche in malattie cardiovascolari e disturbi psichiatrici.