Diciamo la verità. Quante volte avete pensato di abbandonare la vita sedentaria e unirvi al popolo dei runner. Per ritrovare la forma perduta, per eliminare i sensi di colpa dei chili di troppo, per superare indenne la soglia psicologica degli “anta” o la prova costume. E quante volte ci avete provato, senza però cavarne un ragno dal buco. Due o corsettine assestate qua e là, la fatica che annienta gli sforzi e annulla i già scarsi risultati. E infine si alza la classica bandiera bianca.
Eppure esempi virtuosi sono ovunque attorno a noi. Colleghi che sono diventano provetti runner senza aver mai fatto sport in precedenza. Amici che si alzano la mattina presto, sfidando anche il maltempo, pur di svolgere il workout quotidiano. A noi resta una sana invidia, ma soprattutto il dubbio sul perché loro riescano e noi invece no? Il problema sta forse nel modo in cui iniziamo a fare una nuova attività sportiva. Nell’insieme di comportamenti poco idonei, se non controproducenti, che ci inducono a mollare prima di cominciare.
Per diventare un buon runner
Occorre innanzi tutto imparare a programmare. Non basta affermare di voler andare a correre due o tre volte a settimana. E’ necessario pianificare i giorni e gli orari, il tipo di allenamento da svolgere, i risultati da raggiungere. Bada bene, scrivendoli su un foglio o appuntandoli sul cellulare, non tenendoli a mente. Altrimenti restano pensieri volatili, che rendono più facile giustificare a se stessi un eventuale fallimento.
Acquistare l’attrezzatura necessaria è un altro buon fattore motivante, un modo per evitare alibi. Per esempio una maglietta troppo attillata, troppo calda o poco confortevole può farci desistere alla prima difficoltà. Per cui meglio uscire in modo organizzato. Se vogliamo portarci dietro lo smartphone per misurare i nostri progressi e ascoltare musica occorre dotarsi dell’accessorio giusto. Se vogliamo avere sempre l’acqua a portata di mano, prendiamo una borraccia adatta al running.
Infine non chiediamo troppo a noi stessi. Se si spinge troppo alle prime uscite, si finirà per odiare la corsa. Troppi chilometri, un ritmo eccessivo o un percorso molto duro non aiutano ad allenare corpo e mente alla nuova dimensione sportiva. Meglio essere progressivi, modulando i primi allenamenti appena al di sotto delle proprie possibilità. In questo modo si avranno sensazioni positive al termine di ogni work out. Ed ogni volta potremo gradualmente alzare l’asticella e fissare nuovi obiettivi.