L’ansia cronica o banalmente detta ansia è uno dei termini più comuni della modernità. Nei discorsi, nelle conversazioni, sulle riviste specializzate e non, compare con grande frequenza.

Spesso è diventata vero e proprio sinonimo di stress. Ecco, le tre cose, nervosismo e stanchezza e ansia non sono però lo stesso. La confusione tra agitazione è ansia fino all’identificazione totale dei due disturbi è solo uno degli errori che si fanno comunemente quando si parla di malattia e disturbi mentali.

Perché l’ansia è la risposta fisiologica più citata e utilizzata nel linguaggio comune ma rimane un mistero per molti.

Ecco quindi tre cose utili sull’ansia che rompono ogni pregiudizio sul disturbo raccontate dal magazine Metro.

Sia che ne soffriate voi, sia che ne soffra qualcuno a cui volete bene, ecco cosa c’è de sapere.

Ansia cronica: tre false credenze da sfatare

Non c’entra con il nervosismo

Può causare nervosismo e irritabilità ma lo stress non è la stessa cosa di soffrire d’ansia.

Non è come sentirsi agitati o nervosi. Per questo dire a qualcuno che soffre d’ansia, le cui cause sono profonde e gli effetti molto più pesanti di un semplice nervosismo frasi come ‘non ci pensare’ e ‘è tutto nella tua testa’, non serviranno a nulla.

L’ansia è un disturbo della mente ma i suoi effetti sono fisici

L’ansia può procurare sintomi fisici come vomito, nausea, palpitazioni, mal di testa e altri sintomi negativi. Le sue cause sono invisibili ma gli effetti sono evidenti. Non dimenticatelo e non ignorate i segnali che il corpo vi manda.

Razionalizzare non serve

Pronunciare frasi consolatorie come ‘non c’è nulla di cui preoccuparsi’ oppure ‘razionalizza’ non serve a molto. L’ansia è una risposta esagerata a un problema o a uno stimolo reale. Quindi negare o cercare di far vedere lo stimolo come lo vedete da non ansiosi non servirà a calmare l’ansioso in alcun modo. Per lui semplicemente la realtà è molto diversa da come appare agli altri.