Whole 30: il nome vi dice niente? Parliamo di un regime alimentare molto amato dai Millennials e dagli Instagrammers. Inventata nel 2009 da due nutrizionisti americani, Melissa e Dallas Hartwig, questa dieta vieta per un mese intero il consumo di alcolici e invita, inoltre, a eliminare zuccheri, legumi, cereali e latticini dal proprio menu. L’obiettivo? Sentirsi meglio, ridurre le infiammazioni e rivedere il proprio rapporto con il cibo.
Whole 30 la dieta dei Millennials
Come riporta il Business Insider, si tratta comunque di un regime che prevede molte restrizioni. Il suo nome, infatti, è apparso solo alla fine della lista delle 40 migliori diete del 2018 stilata da US News & World Report. Come funziona? In primis preparatevi a fare a meno dell’alcol. In ogni sua forma. Non è permesso nemmeno utilizzare il vino per cucinare e insaporire le pietanze. Proprio così, questa dieta è pensata per essere una sorta di cura detox finalizzata alla depurazione dell’organismo motivo per cui gli inventori chiedono anche alle persone di astenersi dal fumo.
Dai cereali ai latticini: i cibi vietati
Mangiare cereali integrali può essere un ottimo modo per fare il pieno di proteine ma non è sicuramente il caso della Whole 30. Quasi ogni tipo di amido, crusca etc. è off limits. Via libera, invece, alle patate purché non fritte, ovviamente. Niente zucchero e/o dolcificanti: che siano naturali o artificiali poco importa. Sono quindi esclusi anche miele e sciroppo d’acero. No anche a legumi, latte e derivati.
Le eccezioni
Ci sono però delle (insolite) eccezioni: è infatti ammesso il burro chiarificato così come il sale iodato e l’aceto, elementi che rendono la dieta meno difficile da seguire. La Whole 30 raccomanda anche alcuni supplementi, tra cui l’olio di pesce, vitamina D, magnesio e probiotici.
Non c’è che dire, parliamo di una dieta molto rigida: se si cade in tentazione e si mangia un “cibo vietato” si deve fare un passo indietro e ricominciare dal primo giorno. Infine, durante i 30 giorni, mai salire sulla bilancia perché non bisogna lasciarsi condizionare: non sono i numeri che fanno la differenza. L’obiettivo, infatti, è adottare uno stile di vita sano.