Studente o pensionato, dipendente o libero professionista, operaio o imprenditore, non c’è italiano che all’ora di pranzo non si fermi per un break. La pausa pranzo è sacrosanta, e che duri mezz’ora oppure tre ore, ognuno la vive a modo proprio. Anche quando si tratta di fare una sosta per mangiare siamo tutti diversi. Squadrato, in una ricerca condotta per Heineken, ha individuato le differenze nel modo di vivere la pausa pranzo. E ha classificato gli italiani in quattro categorie sulla base del modo di concepire il break dedicato al pranzo. E tu, di che pausa pranzo sei?
Gli italiani e la pausa pranzo
C’è chi dedica lo stretto indispensabile alla pausa pranzo e chi, invece, si concede un break più lungo. In ogni caso, per l’80% degli italiani la pausa pranzo è sacra. Per più della metà, però, il pasto si svolge ogni giorno in maniera diversa in base alle differenti esigenze quotidiane. Generalmente la pausa richiama sensazioni piacevoli all’insegna del buon cibo. M non manca chi la associa alla fretta (circa il 16%) e persino allo stress (4%). E se il 34% degli italiani ha la fortuna di condividerla con la famiglia, il 24% la trascorre con i colleghi. Altrettanti (24%) sono, invece, coloro che preferiscono trascorrerla in solitudine. In ogni caso, il tempo destinato al break del pranzo da molti viene impiegato per mangiare ma anche per dedicarsi ad altre attività. C’è chi legge, chi naviga su internet e sui social network e chi sceglie di schiacciare un pisolino ristoratore.
4 modi per vivere il break
Ci sono tanti modi, dunque, di vivere la pausa pranzo. Ma la ricerca condotta da Squadrati, che si è svolta indagando l’hashtag #pausapranzo su Facebook e Instagram da novembre a gennaio, ha permesso di raggruppare i diversi modi di concepirla in quattro differenti profili. Per individuarne le caratteristiche distintive sono stati incrociati i dati relativi all’approccio (emozionale o razionale) con quelli relativi al significato (pranzo o pausa). A seconda, dunque, del modo di vivere la pausa pranzo sono state individuate quattro tipologie di italiani.
Ci sono gli Edonisti, che identificano la pausa nel buon cibo. Ci sono gli Imbruttiti che approfittano del tempo del brek per fare quante più cose possibili. Dal pagamento delle bollette, al controllo delle email sino al lavoro arretrato. Ci sono, poi, gli Sciallati, per i quali la pausa pranzo è un’occasione per rilassarsi. Schiacciando, magari, un pisolino, chiacchierando, ascoltando musica o guardando la TV. E ci sono, infine, i Salutisti per i quali l’unico pranzo possibile è quello salutare e genuino. A costo di doverselo portare da casa se non ci fosse un locale che offre questo tipo di prodotti.