Giallo come il colore della festa della donna, delle mimose che fioriscono a marzo, delle palline da tennis. Nella vita è meglio avere qualche solida certezza. Degli assiomi sui quali non si può e non si deve perdere tempo a disquisire di alcunché. Ma se vi dicessimo che non è tutto ciò che sembra? No, non ci riferiamo alla mimosa, né tantomeno al colore simbolo della giornata dedicata al gentil sesso. Ma al fatto che – per la serie “forse non tutti sanno che” – le palline da tennis non hanno avuto sempre la colorazione che tutti conoscono.
La storia delle palline da tennis è vecchia come il gioco, che vanta origini medievali. Veniva giocato con il palmo della mano, utilizzando palle realizzate in pelle di animale imbottite di lana e gesso, sabbia e segatura o terra. Si giocava in Francia – il paume, o palmo della mano, prima forma di racchetta – in Grecia – con il nome di spheristiké – e poi nel Regno Unito..Solo alla fine del diciannovesimo secolo, con l’evoluzione tecnologica e l’invenzione della gomma vulcanizzata, si arriva alla versione moderna. Due semicerchi fatti di una miscela di gomma sintetica e naturale, nerofumo, zolfo, sigillati a caldo e riempite di aria compressa.
La tv cambia il colore delle palline
Il colore? In principio erano conseguenza dell’uso di materiali naturali utilizzati per costruirle. Poi arrivò il bianco. Colore di riferimento per molti decenni, prima dell’avvento del marketing e della tv. Nel 1972 la Federazione internazionale opta per l’optic yellow o giallo fluorescente. Il motivo è semplice. La scarsa definizione degli apparecchi video dell’epoca non consente una perfetta visione delle partite.
Il dibattito sulla pallina di colore giallo non è comunque sopito. C’è ancora chi spera in un ritorno al tradizionale bianco, come auspica il movimento whitetennisballs. Ma c’è anche chi fatica a stabilire che le palline da tennis siano effettivamente di colore giallo. Lo dimostra un recente sondaggio proposto su Twitter dal blog cgpGrey. Su quasi 30mila partecipanti, solo il 42 % ritiene che il dolore standard sia l’opti yellow. Per il 52 % le palline sono verdi, mentre per il restante 6 % si tratta di un altro colore. Daltonismo o confusione? Ai posteri l’ardua sentenza.
